Gadda (Pd): “Dall’ambasciatore svizzero assicurazioni su casellario giudiziario e appalti”

La parlamentare varesina ha partecipato all'audizione dell’ambasciatore Giancarlo Kessler, in audizione al comitato Schengen

Frontalieri

«La legge del Canton Ticino che impone sia richiesto il casellario giudiziario per i lavoratori italiani transfrontalieri in Svizzera non è conforme all’accordo di Schengen e dovrà essere cancellata dal Ticino su richiesta delle autorità federali entro la fine di giugno».

Lo afferma l’on. Maria Chiara Gadda che questa mattina ha chiesto all’ambasciatore della Confederazione elvetica in Italia, Giancarlo Kessler, in audizione al comitato Schengen, un commento alle recenti affermazioni alla stampa del consigliere di stato Norman Gobbi, il quale aveva giustificato la disparità di trattamento rispetto ad altri lavoratori transfrontalieri con l’assenza negli altri paesi “delle organizzazioni criminali presenti in Italia”.

«L’ambasciatore ha confermato, così come già ribadito dal loro Ministro della Giustizia, che è  stato richiesto al Cantone Ticino di trovare soluzioni alternative entro giugno, considerato che questo aspetto è uno degli elementi ostativi alla ratifica degli accordi fiscali tra i due paesi». La deputata Dem ricorda infatti che «il ministro Padoan ha posto come condizione per la firma dell’accordo la cancellazione di tutte le norme discriminatorie nei confronti dei lavoratori e delle imprese italiane».

Sulla deliberazione del Canton Ticino in merito agli appalti pubblici che esclude le imprese italiane per commesse sotto la soglia di 8,7 milioni di franchi, «ho segnalato – continua Gadda – la preoccupazione tangibile di molte imprese italiane».  «Anche su questo l’ambasciatore ha ribadito che la Confederazione sta valutando attentamente la misura introdotta in Ticino, per capire se sia compatibile con l’accordo tra Svizzera e UE sugli appalti pubblici, ma ha confermato che lo spirito della legge dovrebbe essere un altro».

«Nel corso dell’audizione ho riportato i contenuti puntuali di una mia interrogazione parlamentare, riguardante le riammissioni alla frontiera di Chiasso che tanti disagi ha causato in particolare nella provincia di Como: respingimenti collettivi, mancata tutela dei minori stranieri non accompagnati – prosegue. -Temi sui quali anche l’ambasciatore Kessler ha sottolineato la necessità del rispetto delle procedure internazionali e ha manifestato il proprio plauso nei confronti dell’Italia, che a partire dal 2016 ha sensibilmente migliorato le procedure di identificazione e registrazione dei migranti».

«Ho ricordato all’ambasciatore, pur riconoscendo l’esigenza di tutela della sicurezza interna, la chiusura del valico di Ponte Tresa a seguito di un tentativo di rapina, per la quale probabilmente è mancata la giusta collaborazione tra le autorità competenti. Il comitato Schengen – aggiunge la deputata democratica – inoltre, tornerà a monitorare ad ottobre gli esiti della chiusura notturna dei tre valichi con la Svizzera di Cremenaga, Novazzano-Marcetto e Pedrinate».

«Spiace – conclude Gadda – che la Lega Nord anche in questa occasione non abbia ritenuto porre domande relative ai lavoratori transfrontalieri piuttosto che alle nuove norme ticinesi sugli appalti, evidentemente sono altre le loro priorità e vivono con un certo imbarazzo il sostegno alle posizioni della Lega dei Ticinesi che mal si coniugano con quelle dei lavoratori e delle imprese italiane».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Aprile 2017
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