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Dializzati e trapiantati: l’assistenza è dimezzata
Da anni, il reparto di nefrologia dell'ospedale di Varese è sotto organico. Il primo luglio prossimo andrà in pensione anche il dr Amatruda: "La situazione è difficile: mancano almeno 7 medici"
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Due anni fa, i pazienti avevano scritto al Governatore Maroni per lamentare le difficoltà del reparto di nefrologia dell’ospedale di Varese. I medici che andavano in pensione non venivano sostituiti e chi rimaneva non riusciva a gestire la richiesta di un reparto diventato fiore all’occhiello con il professor Gastaldi tanto da diventare uno dei sette centri lombardi per il trapianto di rene.
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Lo scorso anno si erano rivolti direttamente al direttore generale dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi: «Pur avendo la certezza che Lei sia al corrente che i reparti sono ormai da tempo sotto organico sia per quanto riguarda il personale medico che per quello infermieristico, vorremmo sottolineare come i nostri medici ed infermieri facciano il possibile e a volte anche più del possibile per garantirci la migliore assistenza anche saltando i giorni di riposo. Il problema della mancanza di personale è comunque generalizzato in tutti, o quasi, i reparti e gli ambulatori presenti nella struttura da Lei amministrata, generando tempi di attesa lunghissimi anche per semplici esami».
A distanza di quasi un anno, la situazione nel reparto di nefrologia permane critica: il personale medico è sempre ridotto. Attualmente anche il dottor Ottavio Amatruda sta godendo delle ferie arretrate maturate nel corso degli anni prima di ritirarsi nonostante non abbia ancora raggiunto i limiti di età il primo luglio prossimo: « Il personale è dimezzato rispetto agli standard regionali – spiega il medico – occorrerebbero 45 nefrologi per milione di abitanti nei centri che si occupano anche di trapianti, ma a Varese ce ne sono 8, 15 se contiamo anche Tradate. Ne mancano almeno 7. Il personale non riesce a gestire il carico di lavoro. Abbiamo i pazienti trapiantati che vanno monitorati con attenzione. Ma è difficile poter dare assistenza in tempi congrui. Per una visita di controllo ti rimandano anche a ottobre 2018».
La rete auspicata dal dottor Bravi per seguire i pazienti trapiantati nei loro ospedali di riferimento non ha ancora sortito gli effetti sperati. Il reparto continua a essere in pesante affanno.
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…intanto in regione si riempiono la bocca da decenni con la parola “eccellenza” e fanno le comparsate a sorpresa negli ospedali solo sotto elezioni.
Nel frattempo per racimolare qualche voto si fonda il partito dei cani e gatti. Gli umani è meglio curarli solo se pagano. I restanti che schiattino pure.