L’imprenditore al sindaco di Lonate:”Quando verso i soldi a tuo fratello penso a te”
Interrogato l'imprenditore Aldo Sangalli che, secondo gli inquirenti, avrebbe messo il sindaco Rivolta a libro paga in cambio della sua disponibilità. Il difensore: "Ha spiegato tutto, sono amici di vecchia data"
«Marziali ci ha sgamato, dobbiamo scrivere meglio l’istanza». Queste parole le pronuncia il sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta (oggi in carcere, ndr) all’amico Aldo Sangalli (agli arresti domiciliari), proprietario del Parking Malpensa oggi interrogato dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobile e dai sostituti procuratori Luigi Furno e Luca Pisciotta al secondo piano di palazzo di giustizia a Busto Arsizio.
L’istanza di cui parla il sindaco è propedeutica all’avvio della procedura per un piano integrato d’intervento per la realizzazione di un parcheggio in uno dei punti paesaggistici e naturalistici più belli di Lonate Pozzolo, Tornavento. L’avrebbe scritta lo stesso sindaco, come un privato professionista qualsiasi, ma sarebbe stata cassata dal dirigente dell’ufficio tecnico perchè giudicata non corretta.
Sangalli, assistito dall’avvocato Stefano Besani, ha dovuto spiegare una serie di dazioni di danaro allo studio Proget che, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, era il terminale delle “mazzette” che il sindaco avrebbe incassato da imprenditori che in cambio avrebbero ottenuto un servizio completo dalla progettazione ai permessi per costruire.
Sangalli ha risposto alle domande dei giudici e ha spiegato perchè ogni mese versava tra i 5 e i 6 mila euro alla Proget: «Era il residuo di un leasing risalente a dieci anni fa per la costruzione del parcheggio multipiano la cui progettazione era stata effettuata dalla Proget di Fulvio Rivolta – ha spiegato il legale – Sangalli e i Rivolta sono amici ed è naturale che ci si affidi a persone che si conoscono, soprattutto in un paese piccolo come Lonate Pozzolo». Un normale rapporto di amicizia, dunque, che è anche diventato un rapporto di affari ma non di favori, secondo quanto sostiene la difesa dell’imprenditore lonatese.
Anche la cena pagata e il noleggio dell’auto per il figlio di Rivolta sarebbero da inserire in questo contesto: «Parliamo di una cena da 140 euro tra quattro amici e di un noleggio da 170 euro – si è difeso Sangalli – che ho pagato di tasca mia per il figlio del sindaco».
Per la Procura, però, le dichiarazioni fatte da Sangalli sarebbero l’ulteriore prova di un rapporto basato sulla disponibilità da parte di Danilo Rivolta nei confronti dell’amico imprenditore. A confermarlo ci sarebbe un altro dialogo intercettato dagli inquirenti in cui Sangalli specifica a Rivolta che «quando verso i soldi allo studio Proget penso anche a te». Lo stesso piano integrato per la costruzione di un nuovo parcheggio in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, sostengono gli inquirenti, sarebbe la conferma della disponibilità di Danilo Rivolta nei confronti di Sangalli.
In attesa dell’interrogatorio del sindaco (pare che Danilo Rivolta non sia intenzionato a dimettersi, ndr), che si svolgerà domani (venerdì) in carcere a Busto Arsizio, emerge anche un altro particolare in questa complessa e articolata vicenda. Rivolta nel 2014 rimosse la responsabile dell’ufficio tecnico Cioffi perchè finita sotto inchiesta per abuso d’ufficio.
All’epoca disse che bastava un avviso di garanzia per essere rimossi in nome della legalità ma, di fronte alle resistenze di Marziali (nominato all’ufficio tecnico al posto della Cioffi) decise di fare una parziale retromarcia e riportare la Cioffi nell’ufficio tecnico, affidandole solo la parte dei lavori pubblici.
Una doppia morale, quella di Rivolta, che emerge in molti aspetti di questa vicenda come nel caso del giornalino comunale in cui il sindaco sottolinea l’impegno per la legalità che intende portare avanti spiegando che il cambio di comandante alla Polizia Locale sarebbe stato deciso proprio per garantirla maggiormente.
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