Bruno Bonicalzi continua la sua rincorsa al Guinness
Il gallaratese ha corso a Rio la terza di 7 maratone in 7 continenti ed è in vantaggio sul record. «Poteva andare meglio, ho rischiato di saltare»

Terza fatica per Bruno Riccardo Bonicalzi, il runner di Gallarate impegnato nel tentativo di correre nel minor tempo possibile sette maratone in sette continenti (l’America è divisa in Nord e Sud, c’è anche l’Antartide), nell’arco di un anno.
Bonicalzi – il suo progetto si chiama “Follow Bruno” – dopo le prove di Dubai e Milano ha gareggiato in quel di Rio de Janeiro e pur restando al di sotto del tempo complessivo dell’attuale record, non è del tutto soddisfatto del suo risultato di 3 ore e 9′.
«Con il coach avevo programmato di correre la prima parte di gara con un ritmo che mi avrebbe permesso di chiudere la maratona in 3 ore e la seconda metà “a sensazione”, spingendo nel caso fosse andato tutto bene. La bellezza del percorso, l’ottimo risultato fatto segnare a Milano due mesi fa (2h53′), gli incoraggiamenti ricevuti prima del via, un peso forma ottimale mi hanno portato a decidere di tentare di abbassare il mio record personale di 2 ore e 52′. Purtroppo però ho tenuto quei ritmi fino al 24° chilometro, poi il fisico mi ha mollato. Sono stato costretto a rallentare prima e a fermarmi qualche volta negli ultimi 5 chilometri: ho fatto di testa mia e ho pagato caro questa scelta».

Bonicalzi è arrivato in Brasile in ottima forma: «Gli allenamenti mi avevano dato ottimi riscontri, un mese fa a Lugano ho fatto il mio personale nella mezza maratona. A Rio però qualcosa è andato storto e di fatto mi sono “mangiato” il margine che avevo guadagnato a Milano. Ora conservo 6′ di vantaggio sulla linea del record ma ho comunque l’amaro in bocca: cercare il personale correndo una maratona ogni due mesi, forse, è un’impresa eccessiva».
Il risultato carioca però non toglie la voglia al podista di Gallarate: «La verità è che non ho alcuna voglia di giocare in difesa: preferisco andare all’attacco anche se sono in vantaggio. Ora mi riposo due settimane e poi riprendo la preparazione per la prossima maratona». A settembre quindi si vola in Australia: le strade di Sydney sono la prossima sfida.
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