
Pochi “profeti in patria”, tanto successo su You tube: IPantellas e la loro “varesinità”
Intervista con i fenomeni del web Jacopo Malnati e Daniel Marangiolo, rispettivamente di Sumirago e Azzate: la versione estesa la trovate su Varesefocus

«Abitiamo a Sumirago e ad Azzate, abbiamo studiato entrambi al Keynes di Gazzada, e abbiamo fatto i corsi di teatro di Fabio Corradi a Buguggiate. Ma in realtà ci siamo conosciuti meglio in altri luoghi: più precisamente, quando a 19 anni abbiamo fatto entrambi gli animatori alla piscina della Schiranna. Lì abbiamo cominciato a pensare di fare delle cose insieme, e cosi abbiamo aperto un canale YouTube in comune».

Con un punto di partenza così non si può non considerare profondamente varesino, anzi varesotto, uno dei più eclatanti fenomeni del web: quello de IPantellas, ovvero Jacopo Malnati e Daniel Marangiolo.
Il canale YouTube del duo comico, nato nel 2009, ha quasi 2 milioni e 700mila iscritti, hanno già lavorato più volte in televisione, hanno reso famosa persino la nonna. Eppure, il loro rapporto con Varese – che, insieme a molti altri particolari, è raccontato in una lunga intervista sull’ultimo numero del mensile dell’Unione Industriali di Varese, Varesefocus – è di un affetto da parte loro che è ricambiato con una certa freddezza: «Amiamo la nostra città e la nostra provincia: stiamo bene qui – spiegano – Abbiamo pace e tranquillità, e anche delle location bellissime da usare per i nostri video: come le zone del lago, o il belvedere di Azzate. Noi facciamo quasi tutti i video qui, ma in effetti non è che nel Varesotto ci abbiano mai molto calcolati. Se per caso qualche città volesse patrocinarci o anche solo scoprirci… ».
In effetti, piaccia o non piaccia, IPantellas sono parte del marketing territoriale della provincia: anche da famosi non smettono di girare i loro sketch nelle nostre zone.
Malgrado anche le ritrosie dei parenti, che da buoni varesini trovavano la loro “professione” un po’ poco seria: «Ora sono tutti contenti, ma all’inizio era difficile. Io personalmente devo dare merito a mia mamma – ha spiegato infatti Jacopo – Quando ho iniziato ero disoccupato. E all’epoca fare quello che stiamo facendo era una cosa assurda, che apparentemente non portava a niente. Così lei mi ha detto ‘Va bene, prova questa strada, ma se in un anno non ne ricavi niente, trovati un altro lavoro’. Non aveva una gran fiducia in quello che facevo, ma mi ha comunque concesso un’occasione, e io mi sono dato da fare per sfruttarla».
«Io ho avuto più difficoltà – spiega Daniel – Dopo il diploma, e con il canale già avviato, ho proseguito gli studi. Dovevo finire l’università, i miei genitori ci tenevano: così ho cercato di far capire a loro che stavo facendo sul serio e per questo per molto tempo ho portato avanti entrambe le cose, università e video. E alla fine anche mia madre, che era restia, ha visto che si trattava di qualcosa di più serio».
Il loro segreto è stato quello di affrontare il lavoro “alla varesina”, facendo con impegno e interesse anche quello che sembrava uno scherzo, o un hobby. E ora possono pensare anche ad altri impegni futuri: ma come hanno fatto, e quali sono i loro progetti, lo potete leggere nella loro intervista integrale.
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