Aggrediti due agenti di Polizia Penitenziaria, sindacati sul piede di guerra

Due agenti della PolPen sono finiti in Pronto Soccorso dopo un'aggressione. Montella (Cgil Fp) denuncia: "Carenza di personale nell'area detentiva, o si interviene o inizierà una protesta ad oltranza"

Le novità del carcere di Busto Arsizio

«È l’ennesimo episodio di grave violenza, subito da due Agenti di Polizia Penitenziaria, S.M. e D.P., quello verificatosi il 3 luglio scorso nell’atrio di un reparto in regime di detenzione “aperto” del carcere di Busto Arsizio». La denuncia è della Cgil funzione pubblica tramite Claudio Martella, coordinatore provinciale Polizia Penitenziaria. L’ultimo caso lo abbiamo raccontato qui.

I fatti in breve: un detenuto di origini Italiane ha aggredito con schiaffi e pugni due operatori che si trovavano nei pressi del reparto per futili motivi. Solo la loro esperienza e la solerzia operativa ha fatto in modo che si evitasse il peggio.

«E’ ormai da tempo che si soffre di mancanza di sicurezza in quei reparti che cumulativamente contano circa 140 detenuti – aggiunge Martella -: alla Direzione abbiamo contestato la scelta di ridurre il personale addetto alla vigilanza ad un solo operatore, con la triste consapevolezza che prima o poi sarebbe accaduto un evento simile».

Martella sottolinea anche che Proprio due giorni fa,  si era discusso delle precarie condizioni di sicurezza con il direttore ed il comandante dell’istituto durante un incontro «ed oggi mi trovo tristemente testimone dell’ennesimo atto violento ai danni dei lavoratori. Ancora una volta due agenti in ospedale, la Direzione ed il Comando si assumano le proprie responsabilità».

La Fp CGIL, aveva portato per l’ennesima volta all’attenzione dei vertici dell’Istituto la situazione di precario equilibrio che si vive allo stato attuale nei reparti di detenzione dove, venuto a mancare l’effetto dello “svuotacarceri” prima e l’istallazione della terza branda nelle sezioni a regime aperto poi, nel tentativo di aggirare la sentenza “Torreggiani” in materia di sovraffollamento e condizioni detentive inumane, ha prodotto un effetto devastante sulla sicurezza dei poliziotti impegnati quotidianamente proprio a garantire quella sicurezza che non è garantita in primis per gli stessi agenti.

Conclude Montella: «E’ arrivato il momento di pensare seriamente all’adeguamento numerico del personale in servizio presso l’area detentiva, ridotto di troppe unità nell’ultimo periodo e, se non dovessero essere emessi provvedimenti urgenti in materia, di concerto con le altre organizzazioni sindacali, procederemo con manifestazioni di protesta ad oltranza, in linea con lo stato d’agitazione nazionale proclamato dalla sigla per il mancato rientro in sede del personale in esubero nelle sedi extrapenitenziarie».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2017
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