Derby tra sindaci, dall’indifferenza alle “legnate”

Di Pier Fausto Vedani

Avarie

Sono finito anche io nella rubrica “Le ultime parole famose”. Nella  rubrica “Cara Varese”  di rmfonline.it – ultimo numero in onda domani prima della pausa ferragostana – ho ricordato  la scrittrice Fernanda Pivano, colonna del Premio Chiara quando era ancora patrimonio culturale della città, e Nino Miglierina, mitico condirettore della Prealpina negli anni del grande balzo del nostro quotidiano. Miglierina rappresentava una Busto Arsizio che, grazie a Stefano Ferrario,  aveva preso il controllo del giornale.

Nell’occasione ricordai  l’intelligenza degli editori che non usarono mai il quotidiano come strumento di contrapposizione tra le due città e quella degli industriali che unendosi hanno raggiunto prestigiosi traguardi. Le ultime mie parole famose? Varese e Busto si ignoravano da anni, non hanno mai avuto contatti. Scambiandosi  fior di legnate verbali i primi cittadini di Varese (Galimberti) e Busto (Antonelli) mi hanno subito clamorosamente smentito.

Dovevo essere più attento alla storia politica della regione e delle due città prima di sentenziare.È infatti possibile che ci siano state occasioni per qualche contrasto, magari per temi meno caldi di quelli relativi oggi  ai migranti, ma allora su Busto e  Varese da Milano si irradiava una sorta di pace imperiale che sconsigliava qualsiasi derby tra amministratori civici della vasta area lombarda. E con Fontana e Farioli le nostre due più importanti  città della  provincia avevano  anche esponenti di alta diplomazia.

Oggi i meno combattivi tra i primi cittadini a volte hanno lavoro, impegni  e preoccupazioni da sceriffi dei primi western, dopo di che nessuno si meraviglia se tra rappresentanti di aree politiche contrapposte volano cazzotti.

Decisioni abnormi, valutazioni o comportamenti quanto meno sorprendenti di  grandi centri di potere come Roma o Milano contribuiscono ad arroventare anche miti climi di provincia dove già nuove scelte dei cittadini al momento del voto avevano  attizzato i primi fuochi. Fiammate che peraltro diventando magari piccoli incendi non sfioreranno mai istituzioni  e realtà sociali  che hanno vinto e vincono le loro battaglie grazie a iniziative e operatività realizzate e cementate con grandi benefici per le collettività.

Varese  e Busto hanno litigato.
È un record  come primo scambio diretto tra le città dopo un’eternità. Le scortesie  odierne  potrebbero mutare nel tempo in  scelte  più diplomatiche,  da tutti accettabili. Il silenzio non sempre è oro, anzi spesso può essere stupido.

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Pubblicato il 28 Luglio 2017
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