“I regolamenti approvati grazie alla Lega Civica”
Il consigliere Getano Iannini della Lista Galimberti (maggioranza) evidenzia il dato politico del voto in consiglio
Riceviamo e pubblichiamo
Ieri sera sono stati presentati due regolamenti. Il primo per regolamentare le nomine dei rappresentanti del comune in enti e societa’ direttamente controllate dal Comune e in enti e societa’ (leggasi Fondazioni) non controllate. Per le prime, nessuna novita’ di rilievo se non l’inserimento di audizioni pubbliche candidati o con diretta streaming. Per le seconde si sancisce che le nomine non potranno essere revocate dal Sindaco. Molto pilatesca come decisione, forse, con qualche riferimento al Molina.
Che sia anche questo frutto di qualche accordo? A questo punto mi chiedo come mai non si è aspettata l’approvazione di questo regolamento per l’incarico al Dott. Marturano? Senza tenere conto che una persona deputata al rilancio del “brand Varese” la paghiamo già ed e’ l’assessore alla cultura.
Per il regolamento della Polizia Locale non si è voluto inserire l’articolo che vieti la possibilità di circolare con il volto che non sia riconoscibile perché ripetitivo di una legge nazionale. Nella realtà c’è la volontà di associare questo provvedimento con il Burka, in modo da buttarla in caciara ideologica, o peggio, religiosa, quando invece è solo questione di sicurezza. Per altri articoli del regolamento la stessa argomentazione per evitare ripetizioni non e’ stata rispettata.
Per i suddetti motivi non ho votato nessuno dei due regolamenti, pur riconoscendo, in entrambi, un’impostazione generale condivisibile.
La mancanza del mio voto ha permesso di rendere evidente l’inserimento del Presidente del Consiglio e della sua Lega Civica in maggioranza visto che grazie al suo voto favorevole (al contrario di quanto accadeva normalmente con la sua astensione) i regolamenti sono stati approvati con i 17 voti richiesti per superare l’ostacolo della necessita’ della maggioranza assoluta per questo tipo di approvazioni. Quindi, parafrasando un famoso detto di Vespasiano, “voto non olet”, con buona pace del Vicesindaco che ha fatto finta di non accorgersene.
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