In 200 all’apericena in memoria di Barbara Borelli

In tanti si sono ritrovati per ricordare la 25enne scomparsa l'anno scorso. Un evento per sostenere il Day Hospital oncoematologico pediatrico della Fondazione Giacomo Ascoli

palloncini

“Sarà difficile lasciarti al mondo e tenere un pezzetto per me” perché, più o meno come dice la canzone, Barbara Borelli ha voluto andarsene a “modo suo”. E, quando, sul finire del 2016, si è resa conto che a vincere sarebbe stata la malattia, ha chiamato a raccolta tutti, amici e parenti più cari, per chiedere «una grande festa, in un bel posto, in cui tutti fossero eleganti e sorridenti, con i colori dell’arcobaleno».

Così Angela Ballerio ricorda il «testamento spirituale di una ragazza che a 25 anni avrebbe voluto continuare a vivere solo cosi» e in memoria della quale ieri sera, a Villa Monte Morone a Malnate, si sono dati appuntamento in duecento, per prendere parte all’apericena che, ancora come era tra i suoi desideri, ha sostenuto le attività del Day Hospital oncoematologico pediatrico della Fondazione Giacomo Ascoli, dove Barbara è stata curata fino alla fine. Per lei c’era la musica di Caterina Cantoni e Valentina Zadro che, rispettivamente al violoncello e violino, hanno suonato l’”Alleluya”, e poi i tanti palloncini colorati che sono stati lanciati in alto, per colorare le distanze che separano chi resta da chi, come Barbara, Giacomo, Martina, Giovanni, Cristina, Erika e tutti gli “angeli” che non ce l’hanno fatta,ora abita in cielo.

«Ho conosciuto Barbara nel 2014- ricorda Angela- ed è entrata nella mia vita col sorriso, fino alla fine». Anche nelle parole della sorella Valentina, che ha deciso di scrivere un libro su questa storia, c’è tanta commozione ma ci sono altrettante certezze che aiutano ad andare avanti: «Barbara è morta sapendo di essere stata amata- dice- ed è stata proprio lei a chiederci di non dimenticare mai di dire ti voglio bene, e di non scordarci il valore di un abbraccio, perché tutti si pentono per gli abbracci e le lacrime mancate». Alla serata, assieme ai tanti amici e parenti, hanno preso parte la dottoressa Maddalena Marinoni, dirigente medico S.C. Pediatria e referente del Day Hospital presso l’ASST dei Settelaghi, Ospedale del Ponte, i rappresentanti del neonato Comitato “Cuore in Day Hospital” che unisce i genitori di bambini affetti dalla malattia, Massimiliano Gibellini, padre di Erika, e tanti sostenitori e volontari che, col loro lavoro quotidiano, aiutano la Fondazione.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Luglio 2017
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