In giro per Heviz, tra castelli e terme

Il viaggio di Marco Zanini continua con una giornata tra castelli e laghi termali

marco zanini

Giorno 11
Heviz in giro attorno al Balaton circa 60km

Questa mattina punto al castello di Szigliget. Da Heviz percorro una comodissima ciclabile lungo il Balaton dove ho l’occasione di vedere meglio la “Rimini dell’est”. Alle 7.30 trovo solo pescatori e di Rimini ha solo quella patina del turismo che ha visto tempi migliori e vado via veloce verso il castello. Affascinante la vista a 360° da sopra il colle di Szigliget: a nord vulcani estinti e a sud il lago Balaton.

Mi faccio un selfie per commemorare l’arrivo. (anche se mi esce una foto che sembra scattata davanti a un cartellone pubblicitario di qualche immobiliare che promuove villette in pannonia). Ritorno verso Heviz e faccio amicizia con dei ciclisti ungheresi. Gli racconto del mio viaggio e mi domandano se avevo percorso 1000km per vedere il castello di Szigliget…ovviamente no…però è il paesaggio più interessante incontrato finora in Ungheria.

Lungo la ciclabile buco! (Ieri dicendo che sono indipendente con la bici, che la so riparare, me la sono proprio cercata). Chi va mai a pensare di bucare lungo una ciclabile tutta asfaltata?! Non avevo le borse e gli attrezzi con me ma solo (fortunatamente) pompa, multitool e una camera d’aria nascosta nel borsello frontale…il minimo indispensabile per cavarsela e ringrazio tutti i santi ungheresi.

Ritorno a Heviz per Spa e il lago. All’interno dei recinti è meraviglioso: si respira un’aria antica. È da quando i romani scoprirono questo laghetto caldo che ci si tuffa qui. Nel centro galleggia una grande struttura di legno a palafitta e una serie infinita di servizi. La spa e il bagno in quest’acqua termale, come direbbe il mio collega Marco, sono un sogno. Mi immergo tra bolle, spruzzi e differenti temperature per 3 h. (E pensare che all’inizio pensavo di stufarmi). Alla fine mi sento sollevato da terra di 5 cm e totalmente rinvigorito. È proprio bello sentire il proprio corpo che reagisce alle varie temperature, umidità, luci. Fermarsi qui è stata una mossa veramente tattica. Alla sera finisco i fiorini rimasti con del succulento cibo ungherese. (provo a evitare il goulash, anche se mi fa impazzire, approfittando della grande varietà culinaria che offre il lago)

E domani si ritorna verso ovest.

P.s. Alla fine i massaggi erano tutti, e dico tutti, prenotati. Full!

TUTTO IL RACCONTO DEL VIAGGIO

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Pubblicato il 27 Agosto 2017
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