“L’essiccatore per i fanghi? Si farà”

Il consigliere delegato di Prealpi Servizi Marcello Pedroni risponde alle polemiche: "Se non potremo realizzarlo a Sant’Antonino Ticino, lo faremo altrove"

Il depuratore di Sant'Antonino (inserita in galleria)

“L’impianto per il trattamento termico dei fanghi biologici dei depuratori è per noi un’esigenza primaria e risponde sia a quanto previsto dalle normative europee e nazionali che alle sollecitazioni della Regione. Se non potremo realizzarlo a Sant’Antonino Ticino, lo faremo altrove”.

Il consigliere delegato di Prealpi Servizi Marcello Pedroni ribadisce che il progetto di un essiccatore per i fanghi, elaborato nei mesi scorsi e finito al centro di una polemica innescata da esponenti dell’amministrazione comunale di Lonate Pozzolo, i quali si sono espressi contro questa soluzione, si farà.

“L’essiccatore consentirebbe di ridurre dell’85% circa il volume dei fanghi, con ricadute positive sotto il profilo ambientale e un notevole risparmio economico per la nostra azienda che, lo ricordo, è a capitale interamente pubblico”.

Lo smaltimento dei fanghi, che sono il prodotto ultimo del processo di depurazione delle acque, rappresenta infatti uno dei costi principali per chi gestisce i depuratori. “Inoltre, sostituire lo smaltimento in agricoltura attualmente utilizzato porterebbe indubbi e notevoli benefici ambientali”- sostiene l’azienda in una nota.

Per quanto riguarda invece la presenza di cattivi odori in zone limitrofe all’impianto, sia la società di tutela di Arno, Rile e Tenore sia Prealpi Servizi hanno assicurato la loro piena collaborazione (anche con l’utilizzo dei cosiddetti “nasi elettronici” quando entreranno in funzione) per individuarne le cause, sempre che esse siano da ricondurre al depuratore e non a fattori esterni.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2017
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