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Un giro intorno all’eremo di Santa Caterina
Il sentiero C1 è un anello di circa 17 km che parte da Cerro di Laveno per finire nello stesso punto. Attraversa l'eremo, Arolo e Leggiuno passando per prati e boschi
La provincia di Varese è una terra verde e ricca di sentieri. Molti si sviluppano sulle montagne e nelle valli, ma ce ne sono per tutti i gusti.
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Sul lago Maggiore ci sono molte proposte e le si possono trovare nel sito di Agenda 21 denominate Le Vie verdi dei laghi.
Abbiamo percorso l’anello di Santa Caterina che parte e arriva a Cerro di Laveno attraverso circa 18 km di strade, sentieri e carrarecce. Una camminata che, comprese le soste, richiede circa cinque ore. È quasi tutta in sicurezza e ben segnalata (qualche passaggio richiede attenzione, ma scaricando le mappe è difficile sbagliare).
Dal museo della ceramica di Cerro si percorre il breve tratto di lungo lago per giungere velocemente a Ceresolo dove si trova la bella chiesetta di San Defendente. Da lì si attraversa la provinciale 69 e si sale a Roncaccio e poi a Reno per riattraversare la strada e salire a Santa Caterina. Una visita all’eremo è d’obbligo. Tenete conto che fino al 31 ottobre è aperto dalle 9 alle 12 e poi dalle 14 alle 18.
Dall’eremo si sale per poi scendere a Cellina e da lì ad Arolo. In tutto sono circa 5 km molto belli, in prevalenza nei boschi e lungo prati. Il lido di Arolo è il punto più a sud sul lago. Siamo quasi a metà strada e da lì ci si sposta di nuovo dalla parte opposta alla Sp 69 nei pressi di Monvalle.
Si passa dalle piccole frazioni di Bosco, Ghirate, Ballarate per arrivare a Leggiuno. Da lì si entra, dopo due km e mezzo nell’area boschiva della Torbiera per poi scendere di nuovo a Cerro.
Un bel giro che permette di vedere luoghi ancora completamente immersi nel verde. Atmosfere che si possono solo intuire passando dalla strada che porta a Laveno e che a piedi si scoprono in tutta la loro bellezza.
Il sentiero è pulito e ben segnalato anche se ci sono diversi punti, soprattutto nella seconda metà, in cui c’è qualche rischio di sbagliare, ma non certo di perdersi dati i molti punti di riferimento.
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