Il figlio di Laura Prati: “Come nelle peggiori sceneggiature horror”
Massimo Poliseno ha commentato sul proprio profilo social la sentenza della Cassazione nei confronti di Giuseppe Pegoraro: "Attenuanti? Eppure nelle carte si parla di fucili a pompa, molotov e pistole varie"
La reazione di Massimo Poliseno, figlio di Laura Prati, non si è fatta attendere. La decisione della Cassazione, che ha concesso le attenuanti generiche all’assassino della sindaca di Cardano al Campo, Giuseppe Pegoraro, riapre nel peggiore dei modi una ferita che il ragazzo, insieme alla sorella e al padre, avrebbero voluto considerare chiusa.
Ecco come ha descritto questo momento sul proprio profilo Facebook
Come nelle peggiori sceneggiature horror…
Accade che non solo il processo che ti coinvolge da 4 anni venga annullato con rinvio in appello, ma addirittura accade che il collegio giudicante (quindi non un solo giudice) sbagli a scrivere la sentenza, facendo credere in realtà che sia tutto finalmente finito.
Bene apprendo oggi che non è così.. apprendo oggi che una famiglia che chiedeva serenità e di essere liberata da una vicenda processuale che la opprime come un macigno da 4 anni, dovrà attendere ancora per avere giustizia.
Saranno contenti quelli che già da ieri: “logico abbia preso l’ergastolo, lei era un politico” ” due pesi due misure”.
Mi sembra assurdo che l’annullamento riguardi “il diniego sulla concessione delle attenuanti”, ma di quali attenuanti stiamo parlando?? Hanno letto questi giudici cosa ha combinato la persona che mi ha portato via mia mamma? Eppure nelle carte mi pare ci fosse scritto di fucili a pompa, molotov, pistole varie.
Mi pare ci fosse scritto che ha sparato 3 colpi, non uno, non due, ma tre… Ad una donna indifesa nascosta sotto la scrivania.
Io queste cose le ho sentite e risentite per tre gradi di giudizio è onestamente pur essendo la persona più tollerante di questo mondo, quella che nelle persone vede sempre il buono anche quando non c’è… Pur essendo fatto così io in questa vicenda non vedo alcuna attenuante, né tantomeno pentimento..
Quello che, inoltre, non vedo, ma sono sicuro stia avvenendo in questo momento, è il sorrisino compiaciuto di chi da dietro le sbarre oggi sentirà di aver avuto una vittoria..
Brava la Cassazione che gliel’ha concessa. Mi rimetto al giudizio della Corte d’Appello di Milano… Ci sarò anche lì, riascolterò di nuovo tutto quanto, tremerò in attesa della sentenza per la paura che l’ergastolo venga cancellato… Ma ancora una volta non sarò solo.
È una sofferenza che la Corte di Cassazione onestamente avrebbe potuto evitare di infliggerci.. ma a volte in tribunale accade quello strano fatto per cui le vittime diventano i leoni cattivi e gli imputati le pecorelle indifese.Ci sono tante esperienze nella vita che sono state talmente belle ed entusiasmanti che vorresti ricominciassero dal principio. Il processo di mia mamma non era tra queste…
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