Ho vinto la battaglia contro il cancro, ma ho perso il posto nella società

Debora, 34 anni, ha lottato a lungo contro il tumore e ha un'invalidità al 100%. Una condizione che sembra emarginarla dal mondo del lavoro

tumore al seno

Nel mese della lotta al tumore al seno, accogliamo lo sfogo di Debora che ha combattuto a lungo contro la malattia e le recidive. La sua grande forza d’animo viene ora messa a dura prova dalla nuova battaglia che sembra smorzare tutte le speranze. 

Mi presento sono Debora, una donna di 34 anni, con un trascorso di vita fino ad ora DIFFICILE!
Dall’età di 27 anni ho subito diversi interventi e terapie per un tumore al seno con successive recidive, sarebbe riduttivo cercare di spiegare a parole gli stati d’animo che mi hanno pervaso e sopraffatto in tutti questi anni!

La malattia mi ha imposto cambiamenti, limiti, paura, divieti, incertezza, tristezza e spesso mi ha scoraggiata. Mi ha obbligata a prendere decisioni spiacevoli ma necessarie e mi ha insegnato a mettere da parte i miei sogni per Vivere! Ho affrontato tutte le volte questa “bestia” COMBATTENDO a testa alta, con determinazione ho sfidato diverse volte differenti tipi di chemioterapie, radioterapie e riabilitazioni. Fisicamente e psicologicamente non è mai stato facile ma la mia caparbietà l’ha fatto sembrare e sentire quasi semplice! Ho sempre cercato di mantenere un atteggiamento positivo e di non perdere la speranza…..forse anche per questo ho avuto la mia bambina, ora di quasi 3 anni, in mezzo a tutte queste difficoltà!

Quello che racconto non è una storia, ma la mia vita….e questo sembrerebbe il preambolo di un lieto fine, invece non lo è affatto….sto iniziando ad essere decisamente stanca e demoralizzata! Oltre alla croce enorme della malattia in tutti questi anni mi sono dovuta scontrare con diversi problemi più pratici e comuni come LAVORARE!

Ho studiato per fare la parrucchiera, lavoravo nell’ambito, ma dopo diversi interventi e la dissezione di entrambi i cavi ascellari è del tutto sconsigliato. Di conseguenza, per cercare di riqualificarmi in un ambito lavorativo per me fisicamente possibile, A MIE SPESE ho fatto diversi corsi e mi sono anche diplomata in ragioneria frequentando una scuola serale!

Anche per raggiungere tutti questi traguardi ho dovuto fare diversi sacrifici! Faccio parte delle categorie protette, ho un’ invalidità del 100%. Questo dovrebbe essere il presupposto per il ricollocamento lavorativo, ovviamente non è per niente vero! Sono iscritta al collocamento mirato da sei anni e non ho mai ricevuto una chiamata, gli unici lavori che ho fatto, e per lo più non idonei al mio limite fisico, li ho trovati da sola!

Chiedendo al collocamento mirato e diversi enti che dovrebbero aiutare questo reinserimento lavorativo, perché non riuscissi a trovare nulla, mi sono sentita spesso dire che non avevo il diploma di maturità; ora che il diploma di maturità c’è mi chiedono la conoscenza delle lingue! L’hanno scorso ho lavorato da settembre a giugno con voucher tramite il mio comune di residenza per poche ore la settimana, e quest’anno sto svolgendo la “dote comune” inutile precisare che lo stipendio non è uno stipendio!!!!!!

È corretto che una persona che non è stata accompagnata dalla fortuna nella vita, all’età di 30 deve elemosinare il suo DIRITTO DI LAVORARE??? Tante belle parole, ma i fatti? Sono una persona abbastanza intelligente da capire che c’è un unico modo nelle mie condizioni per aver diritto di lavorare; qual è? LA RACCOMANDAZIONE! Purtroppo non conosco nessuna persona influente e di conseguenza ancora sono alla ricerca di lavoro….. agenzie interinali, candidature spontanee, ricerche incessanti ho migliaia di mail mandate per cercare lavoro….ma dopo tutti questi anni pare chiaro che NESSUNO intende ascoltare quello che ho da dire e nessuno mi aiuterà a far valere i miei diritti!!!! La peggiore realtà è che ci sono servizi completamente inutile come collocamento mirato e servizi di reinserimento lavorativi!

Ogni volta che sono crollata, anche nella malattia, ho sempre raccolto l’energia e la determinazione per ricostruire, dalle ceneri di una capanna, un favoloso castello! Non mi sono mai abbattuta ed è proprio questo che mi permette di essere qui a raccontarlo…..ma, E’ MIO DIRITTO AVERE UNA VITA DIGNITOSA?

Vivo da sola con il mio compagno e mia figlia, sapete bene che un solo stipendio non è sufficiente per vivere! La pensione di invalidità di 286 euro non mi permette nemmeno di fare la spesa! In ogni caso, senza entrare nel dettaglio delle enormi difficoltà economiche, non è mio diritto lavorare? La nostra Costituzione italiana lo ritiene un diritto inviolabile e necessario per evitare i divari sociali! Se questi sono gli aiuti e la realtà, nei diritti inviolabili della costituzione perché non c’è anche Babbo Natale o Peter Pan!?

E’ palese che questo sistema non funziona, e mi voglio battere per questa ingiustizia! Prima di tutto perché voglio lavorare, devo lavorare! In secondo luogo, presumo come me ci sono altre persone che magari non hanno il coraggio o la possibilità per far sentire la propria voce.

L’invalidità non è sinonimo di vita finita o senza speranza, ma questo è invece il messaggio che spesso volontariamente o non, mi è stato sbattuto in faccia! Ho 34 anni e esigo poter ancora creare un futuro per mia figlia, e vivere una vita con dignità! Non chiedo di essere mantenuta con una maggior pensione o con sussidi, chiedo di lavorare, è troppo?

Ai responsabili di questa ingiusta realtà chiedo di farsi un esame di coscienza sincero e di iniziare a fare la cosa giusta!

IL COMMENTO DI ADELE PATRINI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CAOS

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2017
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da FRAZA

    cara debora
    come vedi dai commenti a nessuno interessa devi metterti su un gommone magari sul lago di varese e forse attirerai l’interesse di qualcuno sono veramente dispiaciuto ma la realta e che siamo in un paese ormai alla deriva dove ognuno pensa a sa stesso con un divario sociale alto anche se magari non si capisce ma abbiamo anziani che lasciano alla chiesa i loro averi ville soldi per poi rimanere abbandonate purtroppo i problemi sono tanti e siamo in un paese orribile i giovani non trovano lavoro e i vecchi sopravvivono con pensioni da fame e altri con pensioni oltre il loro fabbisogno avendo lavorato per posti dove sono entrati con raccomandazioni sono nauseato pensa se fossimo dei cani saremmo trattati meglio non credete e meglio terminare la mia opinione penso tu abbia capito che come me siamo inferiori grazie italia avanti cosi

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