Mauro Cerutti confermato presidente dei Comuni aeroportuali
L'ex sindaco di Ferno, ora vice di Gesualdi, acclamato per un secondo mandato. Sul tavolo rimangono i temi delle tasse aeroportuali
Mauro Cerutti a Ferno è passato dal ruolo di sindaco a vice, ma rimarrà presidente di Ancai, l’associazione dei Comuni aeroportuali. È una bella soddisfazione per Cerutti, «acclamato e rieletto presidente dal Consiglio nazionale Ancai», all’unanimità da parte di tutti i 38 sindaci presenti o per delega.
L’Ancai riunisce molti dei Comuni aeroportuali, soprattutto quelli piccoli che devono rivendicare i diritti dei territori, spesso in dialogo (complesso) con Roma e con i gestori aeroportuali. «La mia rielezione è frutto di un gran lavoro nei tre anni passati, il riconoscimento per aver riportato entusiasmo per l’opera dell’associazione». Anni intensi: l’Ancai usciva dall’esperienza della presidenza Orsoni, il sindaco di Venezia poi travolto da inchiesta giudiziaria (e uscito con una assoluzione e una prescrizione un mese fa, va ricordato). «Tre anni fa avevo chiesto di toglierci tutti la casacca politica e unirci per l’interesse dei territori: in questi tre anni abbiamo fatto un grande lavoro in questa direzione».
Al centro del lavoro dell’Anca negli ultimi anni c’è soprattutto la causa promossa «contro il Ministero per ottenere l’addizionale comunale d’imbarco, 96 milioni di euro dal 2005 al 2015 di cui erano arrivate solo briciole», continua Cerutti. «Su questo siamo riusciti a mettere insieme ventun comuni, indipendentemente dai colori politici». Una mossa che è stata poi imitata anche dal Comune di Napoli che, pur non essendo socio Ancai, ha voluto sotto la guida del sindaco Luigi De Magistris seguire il percorso già tracciato dall’associazione, muovendosi con un’altra causa verso il Ministero.
E i prossimi tre anni? Una delle sfide è appunto allargare le file dell’associazione a quei Comuni – come Napoli – che oggi ne non sono parte. «Vorremmo coinvolgere infatti anche Bologna e Bari, ad esempio». L’altro fronte è quello che riguarda la «imposta regionale sulle emissioni sonore aeroportuali, approvata ma non attivata».
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