Legambiente al sindaco: “Il viale della Gloria diventi un bene paesaggistico”
Il responsabile cittadino Barcucci propone ad Antonelli di far intervenire la direzione generale per i beni culturali e paesaggistici per fermare il progetto della rotonda della Coop
Nei giorni scorsi il presidente di Coop Lombardia è intervenuto sul principale quotidiano cartaceo locale per dire che convocherà la stampa per presentare il progetto della rotonda all’incrocio tra viale Duca D’Aosta e via Mameli, oltre all’intervento di riqualificazione del comparto dell’ex-calzaturificio Borri. Il progetto, propedeutico all’apertura del supermercato in via Pisacane, è al centro di accese polemiche perchè va a toccare il viale della gloria dei bustocchi, i suoi tigli secolari e i suoi controviali.
Andrea Barcucci, presidente del circolo cittadino di Legambiente, è da sempre contro questo progetto. Per questo ha scritto una lettera al sindaco Emanuele Antonelli (che non ha mai digerito il progetto di supermercato con rotonda ereditato dalla precedente amministrazione, ndr) nel tentativo di fornire uno strumento per fermare la realizzazione della rotonda e preservare il viale da qualsiasi stravolgimento. L’idea è quella di far diventare l’asse viario con la sua conformazione attuale, un bene paesaggistico tutelato dal Codice deidei Beni culturali e del Paesaggio che porta il nome del Ministro Urbani.
Spettabile sindaco Antonelli,
come anticipato pubblicamente a mezzo stampa, siamo ad avanzarLe con la presente esplicita richiesta di messa a tutela dell’asse stradale e paesaggistico formato dai viali Duca d’Aosta, Cadorna e Armando Diaz, già noti con il nome unitario di viale della Gloria.
I valori di genere urbanistico, storico, culturale e ambientale dei grandi viali alberati sono esperienza tanto comune per la cittadinanza che sarebbe superfluo rimarcarli se non fosse che, da quanto emerso e sottoposto all’opinione pubblica, l’integrità del viale e dell’alberata, un unicum indissolubile nella tipologia del “boulevard”, è messa a repentaglio da un progetto, viabilistico e immobiliare, intrusivo e sconvolgente dell’assetto attuale oltre che opaco nella sua genesi.
Ricordiamo che verrebbero abbattuti i tigli del viale, in duplice filare posti nei marciapiedi su entrambi i lati e suscettibili di venire diminuiti nel numero iniziale di una dozzina, per chiudere i due controviali in una serie di parcheggi isolati dalla circolazione reale.
E’ in questa chiusura e perdita di unità del Viale della Gloria la distruzione del valore funzionale del boulevard, asse di grande comunicazione esterno al centro urbano, sorto nelle grandi città europee nei secoli Diciottesimo e Diciannovesimo.
La invitiamo a proteggere il Viale della Gloria con un atto formale di interesse pubblico. Non ultima la ragione in vista è il Centenario della vittoria italiana del 1918, che il viale celebra nei nomi di ieri e di oggi, simbolo di dignità e di patrimonio cittadino, effettivamente rappresentato per i suoi abitanti e per chi frequenta Busto Arsizio, città apprezzata e riconosciuta per la grande arteria viaria principale di accesso e di passaggio, al pari del capoluogo regionale.
Nel chiederLe di assumersi l’onere e l’onore di tale richiesta ufficiale, Le suggeriamo lo strumento più idoneo e consono, secondo la nostra Associazione, ad attuare tale proponimento, indicando il D.lgs. n.42 del 22 gennaio 2004, noto con i nomi di Codice dei Beni culturali e del Paesaggio e Codice Urbani.
Tale legge consente di individuare caratteristiche specifiche e intangibili di un bene ambientale caratterizzante un territorio, così da richiedere agli enti di competenza, cioè la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, la certificazione di misure necessarie alla sua tutela, ovvero la Dichiarazione di notevole interesse pubblico.
In attesa di riscontro, Le porgiamo i migliori e più sinceri auguri di buon operato, nella certezza che il suo mandato sempre sarà rivolto alla tutela e salvaguardia della cittadinanza bustese.
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