Pelle in gran crescita, Wells si guasta di nuovo
Il pivot, con Hollis, è il migliore della Openjobmetis nella sconfitta di Avellino. Il play, improvvisamente, rientra nella crisi di inizio stagione e stavolta Tambone non lo aiuta
AVRAMOVIC 5,5 – Diversi minuti senza lasciare il segno, poi d’improvviso diventa uno dei protagonisti quando la partita sta correndo verso lo sprint finale, con difese ferree e un paio di canestri. A quel punto però Avramovic torna quello inaffidabile del passato: triple sul ferro, scelte cervellotiche, errori. Il suo 1/17 da tre punti nell’arco di 7 partite è dato da allarme rosso.
PELLE 7 (IL MIGLIORE) – Dieci punti e otto rimbalzi, segna anche in gancio, chiude l’area alle scorribande avellinesi pur senza dispensare stoppate (valide… ne spara una irregolare da paura). Un fattore vero, forse anche con un’iniezione extra di fiducia per essere partito in quintetto due volte di fila. Rischia di rimanerci anche nelle prossime gare.
NATALI 6 – Pochi minuti, tanta energia. Ora però, allenamento intensivo dalla lunetta.
OKOYE 5 – Un paio di lampi in avvio, poi tanti errori non sono nell’esecuzione ma anche nelle scelte fatte per andare al tiro. Deve trovare continuità: impensabile che giochi sempre come contro Trento, ma quando entra nel loop negativo trascina in basso le fortune della squadra.
TAMBONE 5 – Periodo non semplice: stavolta evita le palle perse nonostante il pressing avversario, ma sbaglia tre tiri (su tre) tutto sommato non difficili. E con un Wells tornato anonimo sarebbe servito il Tambone da battaglia delle prime uscite.
CAIN 5 – Giudizio difficile, perché da parte sua il lavoro – pulito o sporco che sia – non manca mai, come non mancano i rimbalzi (8). Però in attacco spreca cose semplici (terzo tempo sbagliato, passi sul perno ad annullare un bel canestro) e non dà certo la copertura garantita da Pelle a protezione del ferro.
FERRERO 5,5 – Si spende su Leunen che non incide più di tanto, contro il capitano. Però si vede poco in generale: bella la tripla a fine secondo periodo, ma in attacco la sua partita è tutta lì.
WELLS 4,5 (IL PEGGIORE) – Ohibò: quando pensavamo di aver tolto dalla circolazione i dubbi sul play americano, arriva improvvisamente un balzo all’indietro contro Avellino. La ferita alla fronte rimediata nel primo quarto ovviamente non lo aiuta, però sono troppi gli errori del regista che non segna neppure in una vasca da bagno (1 su 10!) e non riesce a mandare in ritmo i compagni. Deja-vu: ci dobbiamo preoccupare?
WALLER 6 – La specialità della casa (il tiro) è un piatto scondito: 3 su 11 totale. Tay però si rende utile in tanti altri aspetti del gioco: difende con impegno e risultati, aiuta a rimbalzo (7), distribuisce assist (5) e firma l’ultima fiammata biancorossa, con rimonta e sorpasso. Poi arriva il quinto fallo, e forse con lui in campo Varese avrebbe avuto meno paura.
HOLLIS 6,5 – Il migliore in campo… fino a quel possesso gettato al vento a 1′ dalla fine, con Varese avanti di due e palla in mano. Un vero peccato, perché Damian aveva costruito una partita da lustrarsi gli occhi, con canestri eleganti ed efficaci, presenza vera in difesa, atteggiamento da duro contro l’allenatore – Sacripanti – che non riuscì a farlo esplodere a Cantù (anche per demeriti di Hollis stesso, sia chiaro). Vendetta quasi servita. Quesito per Caja: perché toglierlo negli ultimi secondi, quando sarebbe servito un canestro pesante?
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