Sciopero alla Whirlpool: “Sulle pensioni il governo ci deve ascoltare”
Assemblea in sciopero dei lavoratori della multinazionale con blocco a intermittenza della sp 36. Rocco Palombella (Uilm): «La riforma delle pensioni è sbagliata e avvia il Paese verso un degrado economico e sociale»
Per molti lavoratori oggi è il giorno più lungo. È previsto infatti il confronto tra Governo e organizzazioni sindacali sulla manovra finanziaria e in particolare sul tema della pensioni e sull’allungamento dell’età pensionabile, argomento che sta creando non poca tensione nel Paese.
I lavoratori della Whirlpool hanno indetto un’assemblea in sciopero, quindi non retribuita, davanti ai cancelli dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, dove è intervenuto il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, e i segretari provinciali Stefania Filetti (Fiom Cgil), Francesco Nicolia (Uilm), e Paolo Carini (Fim Cisl dei Laghi). E con loro anche Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil, Caterina Valsecchi, della segreteria della Cisl dei Laghi, e Antonio Massafra della Uil.
Palombella ha invitato i lavoratori a rimanere uniti, appello rivolto soprattutto a coloro che non hanno scioperato. «Oggi è l’inizio di un percorso che ci vede uniti, da soli non si va da nessuna parte – ha detto il segretario nazionale della Uilm -. La riforma delle pensioni è sbagliata perché crea divisione tra i lavoratori, tra giovani e vecchi, tra le diverse categorie di lavoratori e che avvia il Paese verso un degrado economico e sociale».
I lavoratori di Cassinetta vogliono dunque far sentire la loro voce a Roma. Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom, ha parlato infatti di «emendamento Whirlpool» sottolineando che «41 anni di lavoro per chi è in catena di montaggio sono più che sufficienti per andare in pensione». Il problema del ricambio generazionale e l’occupazione giovanile sono l’altra faccia della medaglia che, secondo Caterina Valsecchi della Cisl dei Laghi, può essere affrontato con uno «sgravio contributivo già a partire dal 2018 e soprattutto senza creare nuovi esodati, come invece si rischierebbe ora». Come dire: le soluzioni ci sono, il sindacato le propone e vanno prese in considerazione fin da subito, senza perdere altro tempo.
«Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali» diceva don Lorenzo Milani. Ingiustizia evidente soprattutto se si parla di lavori usuranti. Ecco perché Francesco Nicolia, segretario provinciale della Uilm, chiede che la trattativa entri nel merito del problema. «Hanno fatto un trattamento indifferenziato – conclude Nicolia – pensando di risolvere il problema con delle macrocategorie che invece aggravano la situazione. Bisogna entrare nello specifico, cioè definire microcategorie, perché in questa fase il rischio di fare ingiustizie è altissimo. I dipendenti della Whirlpool che lavorano in catena di montaggio lo sanno ed è per questo che oggi manifestano tutta la loro preoccupazione».
Durante la mattinata i lavoratori hanno fatto un blocco “a intermittenza” della strada provinciale 36.
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