Due varesini fanno rotta sulla “Dakar”: Amos e Bianchi ospiti a VareseNews
Intervista in redazione per il pilota del Team 2WD e per il GM dello squadrone ufficiale Honda. Guarda il VIDEO integrale

Uno sarà impegnato al volante, su un percorso lungo 9mila chilometri che si preannuncia spettacolare e durissimo, l’altro seguirà i corridori e vivrà la prova con la responsabilità di guidare uno degli squadroni più attesi.
Eugenio Amos, pilota del team 2WD, e Martino Bianchi, general manager del team ufficiale Honda Hrc, sono i due varesini che prenderanno parte alla Dakar 2018, la 40a edizione del famosissimo rally raid che dal 2009 si disputa sui percorsi sudamericani.

Amos e Bianchi partiranno a inizio anno per la gara (che scatta da Lima il 6 gennaio) e sono stati ospiti questa mattina – martedì 12 dicembre – della redazione di VareseNews per una lunga intervista in diretta video (la potete rivedere qui sotto) condotta da Damiano Franzetti, responsabile del canale sportivo del nostro giornale.
Tanti gli spunti affrontati durante l’intervista. Bianchi ha raccontato alcune curiosità su come si muove la grande carovana che affianca la Dakar, gli spostamenti dei mezzi di servizio, l’allestimento dei bivacchi ma ha anche raccontato la bellezza dei luoghi attraversati. Amos ha parlato dello stretto rapporto che si instaura in abitacolo con il navigatore (il francese Sebastien Delaunay, nel suo caso), parlato del suo obiettivo – quello di arrivare in fondo e brillare tra gli equipaggi che gareggiano per piccoli team privati – in una categoria tostissima: il pilota varesino, quarto in estate al Silk Way Rally (con una vittoria di tappa) si dovrà infatti confrontare con il gotha della categoria, le squadre ufficiali di Peugeot, Mini e Toyota.

Grandi anche le ambizioni della Honda Hrc di Bianchi che vuole interrompere il dominio (lungo 16 edizioni) di Ktm grazie a piloti come Barreda, Goncalves o Benavides. «La pressione è tanta, ma i test ci dicono che la moto è affidabile, i piloti sono tra i migliori e la squadra è compatta. Cercheremo di fare il nostro meglio: i presupposti ci sono tutti».
«Io – racconta Amos – ho a disposizione una vettura che ho testato sia al Silk Way, sia in Marocco: la macchina è ottima sia sulle dune, sia sui tratti veloci e rispetto alla mia precedente esperienza alla Dakar (nel 2016, su un piccolo Polaris ndr) può darmi una performance decisamente superiore. Anche se in una gara simile, conta avere più testa che piede. Per questo cercherò il miglior compromesso tra velocità, costanza e margine di sicurezza».
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