Soccorso alpino, ecco com’è andata nel 2017
I numeri degli ultimi 12 mesi di attività. Le tipologie di intervento e i soccorsi che hanno tenuto impegnati anche i soccorritori varesini
Più di 1200 servizi di soccorso effettuati, 1296 persone soccorse che hanno visto l’impiego di 4712 soccorritori e l’utilizzo dell’elicottero ben 934 volte.
Questa è la fotografia di un 2017 vissuto col Soccorso Alpino della Lombardia di cui oggi sono disponibili i dati complessivi sulle attività.
L’ATTIVITA’ IN LOMBARDIA – In Regione gli operatori del CNSAS sono usciti per chiamate si soccorso dovute a cadute (523 interventi), malori (171), scivolata (73) perdita di orientamento (70) e così via.
Le attività che stavano svolgendo le persone soccorse sono per la maggiore l’escursionismo (375), lo sci in pista (196), la mountain bike (87), funghi (28) e turismo (23).
I codici di priorità per gli interventi hanno una numerazione crescente a seconda della priorità: si va dal codice 1 (illeso), al codice 5 (disperso). Il codice 4 è il decesso.
Nel 2017 ci sono stati 351 “codici1”, 570 “codici2” (ferito leggero), 290 “codici3” (ferito grave), 72 decessi (“codice 4”), 13 dispersi.
Le principali cause di decesso sono dovute a caduta (15), malore (19), precipitazione (16). Un morto per valanga, uno per puntura di insetto, 3 per scivolata, 2 per scivolata sulla neve.
Tra gli eventi particolari c’è stato un ferito leggero (codice2) per morso di vipera, una persona grave per folgorazione e un ferito leggero per caduta in crepaccio. Ci sono infortuni anche mortali per uscite a pesca, gravi per “torrentismo” e un deceduto per escursione in bici.
La delegazione in cui opera il personale di Varese è la XIX Lariana, che l’anno scorso ha compiuto complessivamente 307 interventi. la stazione di Varese ha compiuto 26 uscite e nei prossimi giorni sarà possibile nel dettaglio conoscere di cosa si tratta.
SICURI IN MONTAGNA – Centinaia di persone hanno partecipato ieri alle iniziative organizzate in Lombardia nell’ambito della giornata nazionale per la prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale. Il progetto permanente “SICURI in MONTAGNA” è un’iniziativa condotta con successo da diversi anni dal CNSAS – Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, in collaborazione con il CAI – Club Alpino Italiano, il Servizio Valanghe Italiano, le Scuole d’Alpinismo e Scialpinismo, le Commissioni e Scuole Centrali di Escursionismo, Alpinismo Giovanile, Fondoescursionismo, la Società Alpinistica FALC, Enti e Amministrazioni che si occupano di montagna. I partecipanti hanno avuto modo di assistere a diversi tipi di attività, nei campi neve allestiti nelle principali stazioni alpine lombarde del turismo invernale, e anche di avere informazioni dirette dai nostri tecnici, che si sono messi a disposizione degli interessati per promuovere la cultura della frequentazione della montagna in sicurezza.
Ai Piani di Bobbio (LC) il SASL – Servizio regionale lombardo ha presentato i dati relativi agli interventi svolti nel 2017 a livello regionale. Rispetto agli anni passati si riscontra un aumento del numero di interventi, dai 1206 del 2016 ai 1270 dell’anno scorso. I casi mortali sono stati 87, le persone illese 360. La principale causa è la caduta (395), seguita da malore (151) e scivolata (109). L’attività che presenta il maggior numero di infortuni è l’escursionismo (424), seguono sci di pista, alpinismo, mountain bike e ricerca di funghi. Il prossimo appuntamento sarà durante la seconda settimana di giugno, con un’altra giornata di “Sicuri in montagna”, rivolta alla comprensione dei rischi e delle caratteristiche della montagna in estate e in autunno. Tutte le informazioni saranno pubblicate sul sito www.sicurinmontagna.it.
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