
Il prefetto convoca i sindaci che ospitano i centri profughi gestiti da Kb srl
Riunione con gli amministratori prevista per venerdì. Intanto la società chiude temporaneamente il centro di Fagnano Olona per lavori di ristrutturazione

Chiude temporaneamente il centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo di Fagnano Olona. La Kb srl, società che gestisce questo e altri centri in provincia di Varese, fa sapere che la struttura rimarrà aperta ma temporaneamente svuotata per favorire alcuni interventi di ristrutturazione dei bagni, richiesti dall’Ats Insubria in seguito ad un’ispezione.

I 90 richiedenti asilo sono stati spostati fino al termine dei lavori, in altre strutture gestite da Kb, in particolare quelle di Somma Lombardo e di Busto Arsizio. Una volta terminati i lavori il centro tornerà a funzionare come prima anche se il sindaco Federico Simonelli vorrebbe cogliere l’occasione per tornare sul progetto Sprar per Fagnano Olona, in collaborazione con Castellanza.
Dopo le polemiche dei mesi scorsi e le numerose proteste messe in atto dagli stessi richiedenti asilo, proprio contro le modalità di gestione da parte della società, la Kb ha prima annunciato di avere l’intenzione di lasciare la gestione dei migranti e poi, cambiando radicalmente idea, ha fatto sapere di voler partecipare ai nuovi bandi che la Prefettura emanerà nelle prossime settimane.
Come sottolinea il legale della Kb, Daniele Pizzi, attualmente i centri Kb sono gestiti con una sorta di proroga tacita in quanto i vecchi contratti di gestione sono scaduti.
Si saprà qualcosa di più su una questione che è ancora apertissima da venerdì, quando gli amministratori che ospitano i centri per richiedenti asilo della Kb, incontreranno il prefetto Giorgio Zanzi che li ha convocati proprio per discutere di questioni riguardanti la società gestita da Katiusha Balansino e Roberto Garavello.
Saranno presenti gli amministratori dei comuni di Busto Arsizio, Gallarate, Fagnano Olona, Gorla Minore, Somma Lombardo e Samarate.
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È innegabile e non si può negare la poca trasparenza in cui sembrano aleggiare queste numerose associazioni ed aziende che si occupano dell’accoglienza degli aventi diritto. Non si può bollare come discriminatorie le numerose richieste di chiarezza e di spiegazione che naturalmente dovrebbero arrivare da una società fatta da cittadini che vogliono saperne di più su come vengono spesi dei soldi per la maggior parte pubblici.