Un gran giro di soldi
I prestiti di Fondazione Molina e Fondazione comunitaria del Varesotto decisi da amministratori che hanno legami politici o societari con i beneficiati. Gli intrecci tra Luca Galli, Cristian Campiotti, Lorenzo Airoldi e Carlo Vimercati
La guerra per il controllo del Molina è solo l’aspetto più evidente di un problema più grande. Grazie a diversi fatti si scopre una situazione che riguarda una serie di operazioni finanziare in cui i soldi di alcuni enti di beneficenza sono stati utilizzati per azioni che sembrano gestite spesso dalle stesse persone. Nessun reato è contestato finora, sia chiaro, ma certe coincidenze sono singolari.
La girandola ai vertici del Molina, ad esempio, ha riaperto con forza la questione della gestione del patrimonio dell’ente. Denaro destinato alla cura dei malati e al sociale, ma parzialmente investito in operazioni finanziarie inusuali.
Nei pochi giorni in cui Cristian Campiotti è tornato in sella alla Fondazione Molina, egli ha compiuto alcune azioni e tra queste ha convocato una conferenza stampa, (qui si può vedere la versione integrale) in cui ha parlato dei famosi prestiti.
Al Presidente della Fondazione non è andato giù che il commissario li abbia considerati alla stregua di operazioni a rischio, da inserire prudentemente nelle svalutazioni del bilancio.
Ma di quali operazioni stiamo parlando? Ne conosciamo tre, effettuate con i soldi del Molina: una polizza assicurativa, un prestito obbligazionario convertibile in azioni emesso da Rete 55 evolution spa per un valore di 450mila euro e un prestito di 500mila concesso a una società chiamata Mata Spa, che scopriremo più avanti di chi sia e che cosa faccia.
Proprio su questa ultima operazione Campiotti è stato chiaro e ha rivelato che non è l’unico ad aver pensato a prestiti così particolari. “Si tratta di un fondo ipotecario e abbiamo scelto Mata spa perché ci sono altre fondazioni molto illustri che hanno fatto operazioni simili. Fondazioni di grandissimo valore”.
A cosa si riferisce? Un altro caso simile di cui siamo a conoscenza riguarda la Fondazione comunitaria del Varesotto, che ha sottoscritto obbligazioni per il valore di un milione e mezzo di euro proprio con Mata Spa, la stessa società usata dal Molina. Ci sono due prestiti che scadono nel 2025 e 2026. Insieme a questi venne concesso dalla Fondazione Comunitaria anche un prestito obbligazionario alla società maltese GlobalCapital plc per un valore di 720mila euro.
Del Molina abbiamo più volte parlato, così come della Fondazione comunitaria del Varesotto, che nel frattempo ha visto un cambio di vertice, con l’uscita dalla presidenza, ma non dal consiglio di amministrazione, di Luca Galli. Con l’arrivo di Maurizio Ampollini la commissione investimenti e patrimonio ha pensato bene di affidare tutta la gestione alla società Quaestio composta da professionisti di fama che gestiscono il patrimonio della Fondazione Cariplo.
Cosa c’è che non va in tutte queste operazioni?
In termini legali potremo saperlo quando avremo maggiori informazioni sulle indagini da parte della Magistratura. Intanto però sappiamo che nei famosi prestiti sono coinvolti gli stessi vertici apicali delle fondazioni e che la politica ha giocato un ruolo in tutte queste storie.
Le questioni sono diverse, ma alcuni protagonisti si ripetono. Il ruolo economico più pesante lo ha avuto Luca Galli, esperto finanziario di Castellanza, di recente espulso dalla Lega Nord. C’è una coincidenza che salta subito all’occhio. Durante la sua presidenza della Fondazione Comunitaria del Varesotto Galli era anche nel CdA della società Mata e anche nel board della società maltese. Inoltre, è sempre lui che propone in qualità di presidente della Fondazione comunitaria del Varesotto un’altra operazione: e cioè acquisire le obbligazioni convertibili in azioni, della società Rete 55 evolution spa. Operazione, poi, non andata in porto con la fondazione da lui guidata, ma che Rete 55 evolution spa concluderà invece con il Molina.
CHI E’ LUCA GALLI
Ma chi è Luca Galli? Negli anni, grazie anche alla sua relazione con la Lega, da cui è stato espulso recentemente per una seconda volta, ha ricoperto ruoli importanti in banche, fondazioni e vari enti pubblici e privati. Oggi, insieme a una sfilza di incarichi, è direttore della Fondazione Minoprio. È stato molto legato a Carlo Vimercati, attuale presidente di Mata. Vimercati a sua volta ricopre molte cariche, e tra le altre presiede la Fondazione comunitaria del Bergamasco, “cugina” di quella che guidava Galli. Si tratta di fondazioni territoriali di carattere privato, ma che hanno come scopo quello di destinare i soldi della Fondazione Cariplo ad attività sociali nelle province lombarde. Nei cda siedono imprenditori, associazioni e politici. Gli obiettivi sono e devono restare sociali.
Ora nasce spontanea la domanda: quali sono le fondazioni, come accennava Campiotti, che hanno sottoscritto obbligazioni con Mata (per un milione e mezzo di euro), oltre a quelle della Provincia di Varese? Ma soprattutto, chi siede nei ruoli di responsabilità di quelle realtà conosce il possibile conflitto di interesse?
La società milanese Mata Spa negli ultimi tre anni ha avuto diverse evoluzioni che spieghiamo più avanti. Quello che è certo è che si è fatta finanziare una operazione immobiliare con i soldi delle fondazioni grazie alle entrature che gli amministratori avevano e hanno in queste.
È tutto lecito? Questo non possiamo saperlo, ma qualche dubbio sulle operazioni devono averlo avuto in tanti e in particolare il commissario della Fondazione Molina visto che ha svalutato quei crediti. Sebbene al momento risulterebbero pagate le rate degli interessi sui prestiti.
Certo, ci si domanda se i criteri di investimenti di queste Fondazioni siano trasparenti e rispondano a principi di eticità.
Torniamo al Molina, dove esiste un tema anche politico che si interseca pesantemente a quello finanziario. Campiotti non ne ha fatto mistero e nella stessa conferenza ha spiegato chiaramente che è in atto una vera e propria persecuzione verso Lega Civica, perché il suo partito ha permesso la vittoria del centro sinistra nel comune di Varese. (Campiotti è anche candidato alle elezioni politiche nella lista della Civica e Popolare alleata con il Pd).
Inoltre, l’amministratore unico di Rete 55 Evolution spa, beneficiaria del prestito, è Lorenzo Airoldi, esponente del suo stesso partito.
Da un punto di vista societario non risulta alcun legame tra le varie realtà citate, se non il fatto che diverse delle aziende (tra cui Finholdilng, Finalda Srl socio unico di Mael collegata a Rete 55 e Airoldi) hanno la sede legale nello stesso indirizzo della Mata Spa. Certo, una strana coincidenza.
COSA E’ MATA SPA
La Mata è una società per azioni nata nel 1991. Fino al 4 settembre 2015 aveva la propria sede sociale a Venezia ma è stata poi trasferita a Milano. Ha un capitale di tre milioni e mezzo di euro e si occupa di attività immobiliari e finanziarie. I soci sono Finholding al 95,24% e Giulio Melzi D’eril al 4,76%. Dal luglio 2016 l’amministratore unico è Carlo Vimercati. La società, oltre alla sede legale, ha una unità locale a Belgioioso.
Fino al 2014 le attività amministrative e legali sono state ordinarie con un amministratore unico, Benigno Melzi D’Eril.
Dal 5 febbraio per la società inizia una nuova era. Viene composto un Consiglio di amministrazione che oltre al Melzi D’Eril vedeva prenderne parte anche Carlo Vimercati e Luca Galli. Una attività da tener d’occhio è quella della Finholding, che di fatto è la proprietaria maggioritaria oggi della Mata, e che venne costituita in uno studio notarile di Verbania il 19 gennaio del 2015. La società ha un socio unico, Marco Vincenzo Eller Vainicher. Amministratore unico fino al 30 giugno 2016 era Luca Galli quando poi gli succederà Carlo Vimercati.
La Mata a questo punto inizia una serie di atti che prevedono una prima emissione di obbligazioni nel settembre del 2015 e poi nel dicembre dello stesso anno. Contestualmente viene modificato l’atto costitutivo. Il 31 maggio 2016 Benigno Melzi D’Eril si dimette dal CdA e il 5 luglio lo seguirà anche Luca Galli. Da quella data amministratore unico resta Carlo Vimercati e i Melzi D’Eril rimangono solo con una piccola quota nella società.
Negli ultimi tre anni l’azienda ha avuto ricavi di poco superiori ai duecentomila euro con utili che oscillano dai 62mila del 2015 ai 110mila del 2017. In questo ultimo anno i valori della produzione hanno un’impennata da 447mila a circa sei milioni e mezzo di euro. Una cifra motivata da due grandi cantieri per cui la società si è indebitata per 6.250.000 euro. I finanziamenti arrivano attraverso un un mutuo edilizio per 2.750.000 erogato da banche e garantito con l’immobile di Milano, e per 3.500.000 da obbligazioni emesse a Fondazioni e garantite da tra diverse porzioni del compendio di Belgioioso. Una cifra che risponde esattamente a quella citata da Cristian Campiotti e che sappiamo esser state sottoscritte per 500.000 dal Molina e 1.500.000 dalla Fondazione comunitaria del Varesotto.
COSA E’ GLOBAL CAPITAL (la società maltese)
GlobalCapital plc, come si può leggere sul loro sito, è una società di servizi finanziari registrata a Malta che deriva il suo core business dalla fornitura di prodotti assicurativi vita e sanitari. La consociata del Gruppo, GlobalCapital Life Insurance Co. Ltd, funge da principale per tutti i prodotti assicurativi Vita. I servizi di assicurazione sanitaria sono forniti attraverso un’altra filiale del Gruppo, GlobalCapital Health Insurance Agency Ltd..
La Fondazione Comunitaria del Varesotto ha acquistato obbligazioni per circa 720mila euro con scadenza al 2021. Dal luglio 2016 Luca Galli è entrato nel board della società maltese.
COSA E’ RETE55 EVOLUTION SPA
Rete 55 evolution Spa viene costituita il 26 novembre del 2014. La sua attività, semplificando, si occupa di tv e di gestione di testate editoriali. Il capitale sociale di un milione è sottoscritto al 99,9% da Rete 55 srl che conferisce di fatto l’avviamento della tv e per il restante 0,1% da WTV srl, Mauro Morello e Lorenzo Airoldi. Quest’ultimo è anche amministratore unico della società.
Nel novembre 2015 viene deliberata l’emissione di un prestito convertibile in azioni per un valore complessivo di un milione. Il Molina, come si sa, si impegnò per 450mila. Intorno all’emittente locale in passato ci sono state diverse azioni anche da parte di altri gruppi editoriali. Lorenzo Airoldi è uno dei protagonisti delle scelte di Lega civica e il suo nome compare nelle inchieste aperte dalla Magistratura nei mesi scorsi.
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Da ex-Castellanzese mi auguro l’indagine porti alla luce altri ‘retroscena’ politici e non legati al noto esponente leghista locale.