Alpe Bovis, il gestore: “Consegnerò le chiavi in autunno”
La convenzione tra Cai e Comune probabilmente non verrà rinnovata. L’amministrazione: “Verrà fatto un nuovo bando”
L’Alpe Bovis dove oggi è aperto il Rifugio Dumenza è in cerca di un nuovo gestore dopo l’intenzione del Cai di Luino di non rinnovare la convenzione col Comune, proprietario dell’immobile.
L’annuncio lo ha dato nelle scorse ore il gestore della struttura, Matteo Guglielmini, rassegnato a consegnare le chiavi alla scadenza del contratto.
«Si è così, confermo – spiega al telefono – . Tra mille difficoltà in questi anni ho cercato di mantenere vivo un punto di riferimento per queste valli ma ora penso di essere alla fine di questa avventura».
Quali difficoltà? Da queste parti l’annosa questione è l’acqua, che scarseggia. Già anni fa venne alla luce il problema della struttura nel garantire la presenza d’acqua nei mesi estivi. Ora, secondo Guglielmini, il problema rimane perché «l’unico sistema per garantire l’apporto idrico è una condotta che d’inverno gela, come avvenuto nei mesi scorsi dove per avere acqua ho dovuto far sciogliere il ghiaccio e utilizzare piatti di plastica. I clienti capivano. Ma di certo lavorare in queste condizioni non è semplice. Ora sono stanco, e consegnerò le chiavi alla sezione Cai di Luino».
«Questo ora è il mio lavoro. Non mi resta che cercare qualche altro posto da far rinascere».
Il Comune conferma che la convenzione è in scadenza.
Secondo il vice sindaco Corrado Moro, la struttura è il classico rifugio di montagna, a mille metri. E il problema dell’acqua rimarrà tale. «Abbiamo dato mandato ai tecnici e perfino ad un geologo che ci ha detto chiaramente che non vi sono altre soluzioni. Si può tentare con un bacino di accumulo, ma è difficile che possa garantire continuità idrica anche nei mesi estivi.
L’Asl ci aveva chiesto di fare lavori che sono stati regolarmente eseguiti. La manutenzione ordinaria è in capo al Cai ma le spese per le assicurazioni e la manutenzione e straordinaria è in capo al Comune. E il Comune dal Cai non pretende alcun affitto».
E ora che succederà? «Se il Cai formalizzerà l’intenzione di non rinnovare la convenzione verrà fatto un bando pubblico», conclude Moro.
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