Crollano lattuga e peperoni, i prezzi delle verdure in caduta libera
Confagricoltura chiede misure di mercato e riorganizzazione dell'offerta
Nel primo trimestre dell’anno, rispetto all’analogo periodo del 2017, i prezzi all’origine di ortaggi e verdure sono scesi notevolmente: -10,6% per i finocchi, -30,6%% per l’indivia, addirittura -47,9% per la lattuga. Anche i prodotti in serra vedono ridursi drasticamente le quotazioni: -35,7% per le zucchine, -43,8% per i peperoni, -44,9% per le melanzane, -55,2% per i pomodori. Una crisi del comparto agricolo che, secondo Confagricoltura, va affrontata con una serie di misure efficaci e tempestive.
«Sono molteplici le cause del calo dei prezzi all’origine degli ortaggi – sottolinea il componente di giunta della Confagricoltura Sandro Gambuzza –. C’è un mercato ormai globale, caratterizzato da profondi mutamenti climatici che creano instabilità ed imprevedibilità. I problemi però non sono dovuti solo alla situazione meteo, ma anche notevole volume di importazioni, consumi non sostenuti e, soprattutto, un disequilibrio nella filiera».
«Bisogna pure dare forza ai produttori ed evitare che subiscano gli effetti di politiche commerciali penalizzanti per debolezze organizzative – conclude il rappresentante di Confagricoltura -. Per questo va favorita l’organizzazione e la concentrazione dell’offerta tramite le OP (organizzazioni di produttori) che, accanto all’intervento pubblico, possono svolgere un ruolo essenziale per riequilibrare il mercato, con azioni interne alla filiera».
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