Quando il cinema parla di integrazione: un successo il cineforum di Iris Accoglienza
la cooperativa ha proposto tre storie cinematografiche con il commento del prof. Croci. Tre momenti di riflettere sull'importanza dell'ascolto e inclusione
Si è conclusa con successo la II edizione della rassegna cinematografica “Sguardi sull’handicap” promossa da centro socio educativo Iris Accoglienza di Gallarate. L’obiettivo era coinvolgere la cittadinanza e stimolare una riflessione su tematiche quali la disabilità e l’inclusione sociale attraverso la visione di film sull’argomento e il commento del prof. Croci.
Tante le persone che hanno partecipato e hanno riempito la sala del Cinema Teatro delle Arti di Gallarate. I film e le parole del critico cinematografico hanno accompagnato lo spettatore in un percorso di riflessione sul tema della disabilità e della cura.
Il primo film, “Wonder” di Chbosky, ha introdotto al tema della cura e della relazione; uno degli aspetti fondamentali del film è lo sguardo, su di sé e sugli altri, verso Auggie, il protagonista affetto dalla nascita da un malformazione cranio facciale. Cruciale è la frase che il preside rivolge a uno degli studenti che in un primo tempo bullizza il protagonista “Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare”.
Con il secondo film, “Ogni tuo respiro” di Serkis, prosegue l’approfondimento del tema della cura: il protagonista, Robin Cavendish, colpito da una grave forma di poliomelite trova nei suoi affetti la forza di reagire e di non arrendersi. Anche in questo caso diventa determinante la capacità di reagire e di mettere in discussione le proprie priorità e punti di vista; occorre imparare ad andare oltre l’handicap, superare la diversità senza arrendersi.
Nella terza pellicola il tema della cura e del riconoscimento dell’altro come soggetto raggiungono la massima espressione. Il protagonista di “Io sono Mateusz” di Pieprzyca, celebroleso dalla nascita viene considerato dai medici nulla più di un vegetale; incapace di comunicare è privato per anni della possibilità di entrare in relazione con l’altro. Solo dopo venticinque anni (nella storia vera a cui il film si ispira dopo sedici) qualcuno capisce davvero che quello che voleva Mateusz era
semplicemente essere ascoltato, trattato come un essere umano e non considerato non in grado di intendere e volere. Grazie a un sistema di associazione di simboli e parole Mateusz riuscirà a comunicare e potrà essere visto e capito. Fino a quel momento nessuno era riuscito a cogliere il “linguaggio degli occhi” e a riconoscerlo come persona.
«Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa – ha commentato il presidente della cooperativa Pietro Zoia – e ci auguriamo che sia stata un’occasione gradita e utile per puntare l’attenzione su queste tematiche. Ringraziamo i partecipanti alle serate e coloro che ci hanno sostenuto. Ringraziamo il Comune di Gallarate, nella persona dell’assessore Paolo Bonicalzi che ha patrocinato l’evento e la fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS per il sostegno al progetto. Speriamo di essere riusciti a lasciare un segno, a far conoscere la nostra realtà e a far riflettere sulle tematiche proposte. Le nostre porte sono aperte a tutti coloro che hanno voglia di continuare questo percorso all’interno della nostra cooperativa; siamo sempre alla ricerca di volontari che possano affiancare i nostri educatori nella gestione delle attività ordinarie e straordinarie del CSE e costruire relazioni di cura significative con gli utenti del Servizio. Non servono particolari competenze, ma solo la voglia di mettersi in gioco, di vedere ed essere visti, di fare insieme e superare i limiti costruendo relazioni».
Per chi fosse interessato i contatti sono educatori@irisaccoglienza.it e 0331795229.
Concluso il progetto “Sguardi sull’handicap”, ora il centro propone per il periodo estivo un calendario ricco di gite e alcuni appuntamenti di vacanza che rientrano nel progetto “Vacanze Insieme” anch’esso sostenuto dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS.
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