Guerra e pace tra le mura del Castello
Da teatro di contese e battaglie a centro per la cultura della pace e della convivenza tra popoli. La storia del Castello di Venegono Superiore
Da più di mille anni la mole del Castello domina l’abitato di Venegono Superiore, di cui è il monumento più caratteristico e riconoscibile.
Arroccato sul rilievo collinare, nell’abitato si Santa Maria, il Castello di Venegono è stato teatro di contese e battaglie ma oggi è centro propulsore di un messaggio di pace e di convivenza tra popoli.
La storia nota del Castello di Venegono Superiore inizia nel periodo tra il X e l’XI secolo.
Il primo documento che ne attesta la presenza, come area fortificata, risale al 1052. Siamo più o meno ai tempi di Guglielmo il Conquistatore e Goffredo di Buglione, nel momento in cui gli storici collocano convenzionalmente il passaggio tra alto e basso Medio Evo.
E’ probabile che già prima esistesse in questo punto, strategicamente affacciato sulla piana che porta alla valle dell’Olona, un punto di avvistamento fortificato con un recinto murario su cui si è poi evoluta la struttura del castello.
A mettere mano al castrum per trasformarlo in un vero castello fu la famiglia Pusterla, che dal 1316 era entrata in possesso di diversi beni e terreni a Venegono.
Proprio tra il 1300 e il 1400 il castello fu al centro di un’aspra contesa tra i Pusterla e la famiglia dei Castiglioni, che si contendevano il controllo del territorio dell’Olona.
« Tali contrasti – spiega una scheda storica sul sito “I concerti del castello” – si risolsero agli inizi del Quattrocento con l’intervento diretto del Duca di Milano Filippo Maria Visconti, che confiscò i beni della famiglia Pusterla. Dal 1425 il castello di Venegono Superiore entrò così a far parte dei possedimenti dei Castiglioni, i quali ottennero alla metà del secolo il titolo di conti di Venegono Superiore dall’imperatore Federico III d’Asburgo. Il castello rimase fra le proprietà del casato dei Castiglioni fino ai primi anni del Settecento, quando fu ceduto a Giovanni Saglier, legato alla famiglia Borromeo».
Dopo vari passaggi di proprietà, il castello nato per ragioni militari cambiò completamente destino quando nel 1921 divenne la sede dei Missionari Comboniani.
Da allora l’antico centro di potere dei Pusterla e dei Castiglioni è diventato un luogo di carità e preghiera e, in anni più recenti, un vero e proprio riferimento per la cultura della pace e della convivenza tra i popoli.
Oltre ad essere una delle 24 sedi della congregazione fondata da Daniele Comboni, il castello è diventato punto di riferimento per i ragazzi del Gruppo impegno missionario, e ospita periodicamente iniziative sulla pace e la giustizia sociale, oltre ad accogliere diversi ragazzi stranieri provenienti prevalentemente dai paesi dell’Africa per un percorso di integrazione e accompagnamento verso l’autonomia.
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