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Motoseghe di notte: è iniziato il taglio delle piante in viale Duca d’Aosta
Al via l'eliminazione di una ventina di alberi sul viale principale di Busto Arsizio per far spazio ad una rotonda. Associazioni e comitati presenti con gli striscioni
Le motoseghe sono partite col buio e hanno iniziato il taglio dei tigli sul viale duca d’Aosta a Busto Arsizio. Dopo decenni il viale più amato dai bustocchi, il boulevard tra le ciminiere, cambia il suo aspetto una volta per tutte. Al posto dell’attuale grande incrocio con la via Mameli, dove il municipio svetta maestoso, verrà realizzata la rotonda più chiacchierata di sempre, quella voluta dalla Coop e dal Comune per regolamentare il traffico in vista dell’apertura del supermercato (foto Francesco Castiglioni).
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Al primo urlo dei motori delle seghe elettriche, subito è scoppiata la protesta, pronta da giorni con un presidio fisso all’ombra degli alberi: bandiera di Legambiente, i faccioni un po’ inquietanti di Farioli e Reguzzoni su uno striscione (accusati di essere i responsabili principali), manifesti con scritto “defunto” sugli alberi che saranno sacrificati sono stati il leit motiv del dissenso.
Al grido di “Abbracciamo gli alberi”, Andrea Barcucci, noto e storico ambientalista di Busto, si è attaccato ad una delle piante da tagliare uno dei tigli ed è stato fatto scendere dalla Polizia Locale, presente sul posto con i carabinieri e due pattuglie del Commissariato. Insieme a lui c’erano Audio Porfidio e anche i rappresentanti di comitati e movimenti contrari. Nutrita anche la presenza di residenti della zona che sono scesi in strada forse non preparati a questo momento e certamente non felici di vedere il panorama cambiare radicalmente.
Saranno giorni (e notti) difficili sia per chi vive e lavora nella zona, sia per chi dovrà lavorare sulle piattaforme per ridurre in tronchi gli alberi predestinati.
La città si interroga da anni sulla questione e lo stesso sindaco Antonelli ha sempre preso le distanze dall’opera definendola pubblicamente qualcosa di negativo per la città ma messo in condizione di non poter cambiare le cose.
Qui trovate alcuni articoli sulla vicenda
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Quando le amministrazioni devono agire coperte dal buio della notte vuol dire che si è scollato per sempre quel senso di rispetto reciproco tra cittadini ed amministrazione pubblica.
Vuol dire che è giunto il momento di lottare veramente per tutelare il diritto a vivere in una città più compatibile con l’ambiente, con la salute e con un senso di bellezza oramai andato perso. Usciamo di casa e vediamo solo una serie ininterrotta di capannoni, supermercati e rotonde. Vergogna Busto, vergogna.
Nel secolo scorso, quand’ero ancora giovanotto e volevo uscire di sera mio padre me lo impediva dicendo che quando è buio, oltre a chi deve fare il proprio lavoro, escono e vanno in giro solo i manigoldi, i poco di buono, i ladri, i perditempo, le donne di facili costumi, i malfattori e chi ha cose da nascondere.
Siamo nel XXI secolo e per stare al passo con i tempi a queste categorie si sono oggi aggiunti ragazzini di ogni età e spacciatori, e sono rimasti coloro che hanno cose da nascondere.
Quello che mi sconcerta è il fatto che sia un’amministrazione comunale, che facendo abbattere i tigli di notte, nasconde volontariamente lo scempio perpretato ai danni di un viale storico per mettere la cittadinanza di fronte al fatto compiuto. Ci diranno che se il taglio avvenisse di giorno ci sarebbero gravi disagi per la viabilità, ma chi ci crede? Se così fosse, che necessità ci sarebbe di fare presidiare la zona dall’Autorità Costituita con pattuglie di Polizia Locale, Carabinieri e Polizia (io avrei chiamato anche i Paracadutisti della Folgore ed i Marò della San Marco, non si sa mai!) ?
Non conosco la vicenda dell’eliminazione dei tigli se non per quanto appreso su queste pagine, ma evidente è il fatto che il potere del profitto, questa volta derivante da logiche di vendita di prodotti scialbi e uguali dappertutto, ha prevalso sulle banali logiche delle persone comuni e fatto perno sulla scontata ignavia dei cittadini bustocchi che poco o nulla hanno fatto per difendere una parte di storia, di biodiversità, e di profumi della loro città.
Rolando Saccucci