Scatta il Giro giovanile: Alessandro Covi tra i più attesi
Il corridore di Taino pronto alla corsa rosa U23 vinta in passato da Mason e Frattini: «Sto bene. A metà gara capirò dove posso arrivare»
La presentazione del campionato italiano previsto il 23 giugno nella sua Taino (QUI l’articolo) è stato l’ultimo appuntamento “giù dalla bici” per Alessandro Covi, il corridore più atteso tra i giovani varesotti del pedale. L’alfiere del Team Colpack, non ancora 20enne (li compirà il 28 settembre), è atteso tra i protagonisti del Giro d’Italia under 23, corsa a tappe che vede al via 30 squadre compresa un’ampia rappresentativa internazionale.
Covi, che pure dovrà vedersela con diversi corridori più esperti visto che è nettamente sotto il limite di età, non nasconde la possibilità di fare bene e del resto la sua prima parte di stagione è già stata positiva. Nel 2018 il corridore di Taino ha già vinto infatti quattro corse alle quali si è aggiunta una cronometro a squadre.
Covi, al centro, con Aldegheri e Vergobbi«Non nego di stare bene – spiega Alessandro a VareseNews – In aprile ho avuto un problema di salute che mi ha un po’ alterato i piani ma tutto sommato forse è stato un fatto positivo. Superato quello scoglio ho ripreso molto bene e ho ottenuto diversi buoni risultati. Sono anche dimagrito e questo – spiega a metà tra il serio e lo scherzo – mi aiuterà sulle lunghe salite che troveremo al Giro».
Nei piani della Colpack, squadra bergamasca che è anche farm team della Bahrein-Merida, Covi sarà uno dei capitani insieme al siciliano Francesco Romano. «L’obiettivo finale sarà deciso dopo la prima metà del Giro – spiega il giovane varesino – anche perché a quel punto avremo già affrontato due arrivi in salita importanti, quella di Sestola (Bologna) nella terza tappa e il Maniva (Brescia) nella quinta giornata. A quel punto valuterò se puntare alla classifica o se cercare di conquistare una vittoria di giornata. E poi puntare forte sui campionati italiani di Taino che correrò in casa».
Il Giro si preannuncia duro: si parte al giovedì con un prologo a Forlì, poi i corridori si confronteranno in dieci tappe su nove giornate di gara (sabato 16 si chiude con una semitappa per velocisti a una cronometro individuale a Cà del Poggio, in Veneto). «Non sarà facile: le salite sono parecchie, con molto dislivello, e non mancheranno gli avversari tosti. Stiamo a vedere: io, come ho detto, mi sento bene».
Il cosiddetto “Baby Giro” (questa la denominazione iniziale) si disputa dal 1970, ha cambiato più volte nome ed è tornato lo scorso anno dopo un’interruzione durata dal 2013 al 2016. Nell’albo d’oro figurano tanti grandi nomi del ciclismo: dal trio Francesco Moser, Battaglin, Baronchelli (vincitori tra il ’71 e il ’73) a Marco Pantani (’92) fino a Ugrumov, Simoni e Di Luca. Due i corridori varesini capaci di conquistare l’ambita corsa a tappe giovanile: si tratta di Oscar Mason, primo nel 1997 dopo un terzo posto l’anno precedente, e di Davide Frattini, in trionfo nel 2001. Stefano Zanini e Paolo Bailetti furono invece secondi nel 1989 e nel 2003.
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