
Bancarotta fraudolenta, nuovi guai per Mirko Rosa
Il sostituto procuratore Nadia Calcaterra ha chiuso anche il troncone che riguarda la società proprietaria dei negozi a marchio Mirko Oro. Buco da oltre un milione di euro

Il sostituto procuratore bustocco Nadia Calcaterra ha chiuso le indagini per la bancarotta fraudolenta della “Rosa Ovaldo”, la società intestata al papà dell’ex-re dell’oro Mirko Rosa, arrestato nel giugno del 2015 per evasione fiscale, ricettazione e false fatturazioni e condannato insieme al resto del gruppo in Cassazione.


La Rosa Ovaldo era la società principale, una ditta individuale intestata al papà del noto personaggio e della quale è stato riconosciuto come socio occulto. Il creditore principale è lo Stato a cui Rosa e la sua famiglia devono un sacco di soldi di tasse non pagate ma ci sono anche creditori privati come fornitori e dipendenti che rivendicano ancora gli stipendi. In tutto si tratta di una cifra che supera il milione di euro. Le attività della società erano i negozi compro oro sparsi in Lombardia e Veneto.
Ai Rosa viene contestata anche la distrazione dei negozi, un milione di euro di crediti che vantava nei confronti della madre ma mai riscossnon tenuta in modo corretto. Padre e figlio rischiano una pena tra i 3 e i 10 anni di carcere.
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