Busto sogna la nuova Area delle Nord: “Sarà la nostra piazza Gae Aulenti”

Con una variazione al PGT si dà il via libera ad un nuovo progetto di recupero per l’area delle nord. L’assessore Tovaglieri: “Per una città come Busto è legittimo sognare in grande”

Generico 2018

Ora ci sono solo rifiuti, macerie e degrado ma nell’arco di qualche anno potrebbe diventare un vero e proprio nuovo quartiere della città con uffici, negozi e aree residenziali. È l’area delle Nord di Busto Arsizio, quell’enorme superficie da 170.000 metri quadri che è abbandonata da 25 anni ma per la quale è arrivata una variante del PGT che potrebbe agevolare il recupero. Un intervento che Busto sogna di fare in grande.

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L’area delle Nord a Busto Arsizio 4 di 23

Il modello non è da poco: quello del recupero dell’area di Porta Garibaldi a Milano, con piazza Gae Aulenti o il Bosco Verticale. «Per una città come la nostra è legittimo sognare in grande -dice l’assessore all’urbanistica Isabella Tovaglieri– e per un’area strategica come quella vorremmo un mix tra residenziale, commerciale e terziario così che possa vivere per quasi tutto il giorno». Nucleo del nuovo progetto sarà una spina di piazze e parchi che starà al di sopra dei binari interrati della stazione (dove oggi ci sono i parcheggi, ndr) attorno al quale sorgeranno gli edifici.

Ma come si arriverà a realizzare questo sogno? L’idea di cambiare il PGT parte dalla volontà di «dare una maggiore agilità allo strumento urbanistico per permettere un recupero anche a singoli comparti, ma senza perdere una visione generale». Uno dei problemi principali dell’area è il fatto che tutto sia frazionato tra diversi proprietari, che fino ad oggi non hanno mai trovato un accordo. In passato ci sono stati grandi progetti o di raccolte di idee –dal masterplan dell’architetto Botta fino alle bolle di Expo– ma alla fine nulla è arrivato alla meta, mentre ora invece «avremo uno strumento che ci consentirà, nel caso in cui arrivasse un privato pronto ad investire, di permetterglielo». Un piano che tra l’altro «sarà autofinanziato -precisa Tovaglieri- perchè con gli oneri che verseranno i privati andremo ad operare sulle parti pubbliche».

Tutto comunque è ancora sulla carta, o meglio tra le pagine del PGT. Perchè per ora non ci sono rendering o studi, solo nuove norme che dovrebbero facilitare l’intervento. Cioè che è certo è che il progetto che non avrà una regia unica. La proposta del PD presentata da Valerio Mariani di indire un bando pubblico «per portare a Busto grandi architetti e dare avvio ad un recupero che ridisegni davvero la città» è stata bocciata.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Agosto 2018
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