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Antonelli difende il piano su Accam: “Se non si realizza la colpa sarà dei soci”
Il sindaco Antonelli spiega il documento dei tecnici del comune: "Il piano è solido ma ogni socio deve fare la sua parte. Le criticità ci sono ma il consiglio di amministrazione spiegherà tutto"
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«Il piano c’è, è buono e se non si realizza la colpa sarà solo dei soci che non lo rispettano». Emanuele Antonelli, il sindaco di Busto Arsizio, legge in un modo diverso la relazione dei suoi tecnici sul nuovo piano industriale per Accam e precisa che «non c’è nessuna bocciatura, anzi è anche arrivato il parere positivo da parte degli uffici».
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Quindi quelle 7 pagine in cui si mettono apertamente in dubbio numeri, cifre e progetti cosa rappresentano? «Mettono in luce delle criticità che ci sono nel piano e delle quali siamo tutti al corrente -dice il Sindaco- ma siamo sicuri che il consiglio di amministrazione della società sarà in grado di spiegare tutto». Antonelli non nasconde quindi che sul piano ci sono grossi dubbi ma spiega anche come «il piano sta in piedi ma ogni parametro deve verificarsi, a partire dai conferimenti, e proprio per questo Accam sta scrivendo a tutti i soci per esortarli a prendersi le proprie responsabilità». In questo senso «se dipendesse da Busto il piano passerebbe subito perché noi facciamo tutto quello che dobbiamo fare» ma «in questa società ci sono altri soci, anche quelli che per ideologie politiche non vogliono andare avanti».
E anche se Antonelli si dice «talmente sicuro che questo piano avrà successo che lo abbiamo già approvato in giunta» non nasconde che il rapporto con i soci è difficile e che proprio per questo si stanno sondando alcuni piani alternativi. «Ci sono comuni come Gorla Maggiore e Pogliano Milanese che vogliono vendere le loro quote e ci sono altri che sono pronti ad entrare, come Cassano Magnago o Cairate».
Più chiarezza comunque dovrebbe arrivare entro metà novembre con una commissione ad hoc in cui saranno ascoltati tutti i vertici dell’azienda «e sono sicuro che avranno tutte le risposte alle criticità avanzate dai nostri tecnici».
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