Tre valli, una storia: i 60 anni della Comunità montana del Piambello
Era il 18 dicembre 1957 quando, con decreto del Prefetto della Provincia di Varese, veniva fondato il consorzio denominato “Comunità Montana del Piambello”, con un obiettivo: la cura degli interessi generali delle Valli Ceresio, Marchirolo e Ganna, per elaborare in modo condiviso proposte volte “alla valorizzazione morale, economica e turistica delle stesse, promuovendo e coordinando le iniziative utili a tal fine, attraverso un programma da realizzarsi nel tempo con gradualità ed organicità”.
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Quello che oggi sembra scontato, nel 1957 era in realtà un’intuizione, quasi una visione: la nascita ufficiale delle comunità montane sarebbe infatti avvenuta solo 14 anni dopo, nel 1971.
Ieri sera ad Arcisate, nella grande sala delle assemblee della Comunità montana, si sono festeggiati i 60 anni di quell’intuizione, chiamando a raccolta tutti i protagonisti di questa lunga storia: i presidenti, i segretari e tutti coloro che, a partire dal 1957, si sono spesi perché prendesse forma e forza l’idea di “comunità” tra i paesi delle valli che disegnano il territorio del Piambello.
A fare gli onori di casa l’attuale presidente Maurizio Mozzanica e Paolo Sartorio, che ha attraversato la storia più recente del Piambello ricoprendo diversi ruoli, e che oggi è anche il site manager del gioiello della Comunità, il sito Unesco del Monte San Giorgio.
Tante le autorità intervenute, dal Prefetto di Varese ai rappresentanti della Regione Lombardia al presidente della Provincia di Varese; c’erano i rappresentanti delle forze di pubblica sicurezza, e tanti sindaci e amministratori delle tre valli, compreso il presidente della Comunità montana gemella, quella della Valli del Verbano.
E’ stata brevemente ripercorsa la storia, a tratti travagliata, della Comunità montana, e dai racconti e dalle testimonianze di chi “fece l’impresa” si è compreso quanto lavoro, entusiasmo e passione hanno dato vita a questa comunità, nata dalla volontà di migliorare la vita dei paesi delle valli e da una genuina passione per il territorio.
Valori e progettualità che ancora animano la Comunità montana del Piambello e che oggi si traducono in nuove visioni, come quella di una “smart valley” che possa trovare nelle nuove tecnologie gli strumenti per superare gli svantaggi territoriali.
Quello che resta solido ed immutato è l’attaccamento ad un territorio straordinario, un sentimento che anche oggi anima gli amministratori e i tanti cittadini che alla Comunità montana donano tempo ed energie attraverso il volontariato, nelle Guardie ecologiche e nella Protezione civile, ieri presenti in forze per augurare lunga vita alla Comunità del Piambello.
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