Haiti nel caos. Suor Marcella: “Pregate per noi”
Suor Marcella da anni si trova nella capitale in missione. Ecco le lettera che ha inviato in seguito ai violenti scontri dei giorni scorsi
Haiti è da giorni nel caos, soprattutto la capitale Port Au Prince, dove si trova anche suor Marcella, che da anni opera nella capitale nella missione Vilaj Italien (http://www.vilajitalyen.org/), dove si occupa di minori abbandonati che vivono nel martoriato paese caraibico. Paese che nei giorni scorsi è stato protagonista di diversi scontri durante i quali ci sono stati anche molti morti. Migliaia di haitiani, infatti, hanno marciato verso il Palazzo nazionale della capitale Portau-Prince sollecitando una indagine sui 3,8 miliardi di dollari ricevuti da Haiti nell’ambito del programma regionale Petrocaribe. Gli scontri con la polizia sono scoppiati dopo che i manifestanti avevano inscenato blocchi stradali e roghi di penumatici. Di seguito la lettera inviata da Suor Marcella nelle ultime ore:
Carissimi
scrivo a tutti in queste ore difficili in cui l’incertezza sembra essere la posizione umana di tutti. Il paese è nel caos, anche oggi ci sono stati scontri e manifestazioni mentre il presidente era al nord con una delegazione dell’Europa Unita a vedere il progetto che stanno finanziando. Come niente fosse, come se non fossero ore tragiche queste per il paese e per il suo popolo. Questa sera hanno detto che ci sarà una tregua di due giorni per permettere a tutti di fare rifornimento. Così domani ci sarà la corsa all’acqua ed al cibo e noi abbiamo 140 bocche…. non sarà facile.
Lunedì riprenderanno gli scontri annunciati con tre giorni di sciopero generale. Le
Scuole continueranno chiuse e così le banche, i supermercati. Le strade saranno vuote, non circoleranno macchine moto o pedoni. Tutto sembrerà parlare del dramma che questo popolo vive da sempre. Nessuno ne parla anzi addirittura c’è chi nega come l’ambasciatore americano che dice che non sta succedendo nulla di grave. Obbedisce a degli ordini: se l’America ammettesse che siamo sull’orlo della guerra civile dovrebbe intervenire militarmente ed automaticamente dovrebbe dare rifugio politico a un milione di haitiani che lo chiederebbe. Quindi l’ordine per tutti è non parlarne.
Il telegiornale nazionale oggi non ha detto nulla della Manifestazione e degli scontri del pomeriggio. Il presidente ha iniziato distribuzioni di acqua e viveri alla Gente della nostra zona che da due settimane era oltre la linea di fuoco e che quindi non aveva più niente. Io non so cosa succederà, non so neanche cosa ci sia veramente sotto, ma sono certa che tutto va dove deve andare e che il bene di ognuno si compirà nella forma che il buon Dio ha da sempre pensato per noi.
Contiamo sulle vostre preghiere. Vi abbraccio uno per uno
Memorare
Marci
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