La tavola di Carlo Magno
Nell’uso medioevale la tavola poggiava su cavalletti mobili e veniva definita mensa inteso come tavolo apparecchiato e imbandito al momento
Nell’uso medioevale la tavola poggiava su cavalletti mobili e veniva definita mensa inteso come tavolo apparecchiato e imbandito al momento.
Immaginiamo delle tavole di forma rettangolare che si prestavano bene a fissare le distanze e a stabilire una gerarchia geografica tra gli ospiti rispetto al sovrano. Nel periodo longobardo e carolingio, la tavola del re è ancora la tavola dei suoi soldati e dei suoi fedeli. Come sottolinea Montanari, la tavola di Carlo Magno è una tavola inclusiva che rappresenta un microcosmo sociale completo, che comprende tutti. La tavola quindi diventa l’immagine di una società fortemente integrata e coesa, preclusa agli stranieri e ai nemici. Non sempre però questo spazio riservato al re e alla sua comunità riusciva ad essere difeso e tutelato dalle minacce esterne, come testimonia un episodio storico citato da un monaco del XII secolo nel terzo libro della Cronaca di Novalesa. Adelchi, figlio del re Desiderio spodestato dal trono da Carlo Magno, e riparatosi presso la corte di Costantino V, decide di ritornare sotto mentite spoglie alla corte del re dei Franchi e dei Longobardi.
Con la complicità dell’unico funzionario che lo riconosce, chiede di essere ammesso al banchetto e posizionato sul lato corto della tavola per passare inosservato agli altri commensali. Adelchi inoltre chiede che gli vengano portate, a fine pasto, le ossa di tutti gli animali offerti durante il banchetto. Era infatti consuetudine servire animali cacciati dalla corte, in quanto le battute di caccia rappresentavano un argomento di conversazione, una manifestazione di forza e un esercizio dell’uso delle armi nei periodi in cui i cortigiani non erano occupati nei combattimenti. Le ossa di cervo, di orso, di bufalo furono consegnate a Adelchi che, manifestando la sua forza singolare, le spezzò, lasciandole cadere a terra. Con questo gesto, Adelchi intendeva minacciare il regno di Carlo Magno. Era infatti usanza raccogliere le ossa degli animali all’interno della loro pelle e seppellirli per permettere all’animale, secondo alcune leggende scandinave, di rinascere. A distanza di secoli, la scelta degli ospiti da invitare al tavolo richiede ancora oggi un’accurata attenzione!
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