“Sgomberare i sinti per metterli in tenda: è uno spreco di soldi pubblici”

Il Comune ha già stanziato decine di migliaia di euro, altre stime dicono che complessivamente ne serviranno centinaia di migliaia. Le associazioni rilanciano la ricerca di una soluzione. "Lo sgombero creerà solo nuovi problemi"

L\'europarlamentare Romeo Franz al campo sinti di Gallarate

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della rete di associazioni sulla vicenda del campo sinti di via Lazzaretto, istituito nel 2007 per ospitare le famiglie sinti gallaratesi e considerato ora abusivo

Sgomberare le famiglie Sinti gallaratesi, distruggendo le loro roulotte e case mobili, creerà nuovi problemi, invece di risolverli. Il sindaco ha dichiarato che realizzerà una tendopoli in città, per accogliere le famiglie le cui case mobili vuole distruggere. Non ha però ancora indicato dove verrà istituita la tendopoli. Un particolare non irrilevante.

Siamo convinti che distruggere le roulotte e le case mobili dei Sinti, per poi metterli in una tenda, sia un controsenso ed un inutile spreco di soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per sistemare ad esempio le scuole cittadine ed aiutare altre famiglie pure in difficoltà. E’ inoltre disumano mettere al freddo anziani e bambini, che non dovrebbero essere allontananti dalle scuole che frequentano, per permettere loro di proseguire l’obbligo (e il diritto) scolastico.
I 400 mila euro che probabilmente servirebbero per sgomberare il campo, togliere le case mobili distrutte, risistemare l’area comunale dovrebbero essere spesi diversamente, soprattutto per aiutare i tanti gallaratesi in difficoltà. In una città dove l’emergenza abitativa è alta, tanto che l’assessore ai servizi sociali pensa alla costruzione di un riparo per i senza tetto in via Pastori, ha senso mettere altre 100 persone per la strada?

Per regolarizzare la presenza delle famiglie Sinti, che sono in via Lazzaretto perché l’amministrazione comunale lì le ha messe nel 2007 (giova ricordarlo visto la mala informazione che parla di occupazione dell’area), il Comune non dovrebbe neppure spendere dei soldi. Ci sono fondi europei, che l’Italia non utilizza diversamente da altri Paesi, per trovare soluzioni. Lo prevede anche la Strategia nazionale d’inclusione Rom, Sinti e Camminati in attuazione della Comunicazione europea n. 172/2011. Si tratta quindi di una legge da rispettare: la richiesta di legalità non può che passare dal buon esempio dell’Amministrazione che per prima deve rispettare le normative esistenti.
Chiediamo che non ci sia nessuno sgombero dell’area, prima di trovare reali alternative. Le famiglie Sinti sono residenti gallaratesi e non possono che rimanere nella loro città di origine. Fintanto che non potranno indicare un luogo di destinazione, non potranno neanche fare domande per trasportare altrove le case mobili. E’ una cosa così ovvia, che ci stupisce che il sindaco non lo abbia pensato.
Non si tratta di prendere tempo, perché le cose restino come sono, ma di avere il tempo di costruire soluzioni vere che pretendano l’assunzione dei doveri e il rispetto dei diritti.

La Rete delle Associazioni Gallaratesi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2018
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