Accam, sul contratto di conferimento Antonelli cede (di nuovo) alla sua maggioranza
Il sindaco aveva detto di essere contrario ad un contratto triennale ma l'accordo tra Lega e Forza Italia regge e alla fine vota a favore. Il Pd: "Così non si fa il bene della società"
Per la seconda volta in pochi mesi il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli vota in senso opposto a quanto dichiarato in commissione sul tema Accam. A sorridere è la rivale di sempre, la pasionaria leghista Paola Reguzzoni che nel corridoio non perde l’occasione di far notare questa incongruenza.
Ieri sera, lunedì, il consiglio comunale ha affrontato il tema del contratto di conferimento della frazione indifferenziata ad Accam, passaggio importantissimo anche per la società di cui lo stesso Comune di Busto Arsizio è socio per fare in modo che il nuovo piano industriale, che porta la chiusura dell’impianto di incenerimento al 2027 (ma se si riesce anche prima), possa essere messo in atto anche chiedendo finanziamenti per migliorare la tecnologia dell’impianto.
La maggioranza per la seconda volta ha trovato una mediazione interna tra la Lega e Forza Italia, scavalcando il sindaco che aveva annunciato in commissione di votare contro in consiglio comunale. La minaccia di Antonelli non si è concretizzata e alla fine è stato votato un testo che prevede un contratto di 3 anni (invece dei 9 proposti dal sindaco) che per essere rinnovato dovrà passare nuovamente dal consiglio comunale, confermando anche i dubbi della stessa maggioranza sull’effettiva praticabilità del piano industriale proposto dal cda e votato dall’assemblea dei soci. Paola Reguzzoni ha fatto notare che anche gli altri comuni hanno votato un contratto di 3 anni e Carmine Gorrasi di Forza Italia ha precisato che «questa formula ci permetterà di verificare se il piano industriale starà funzionando opppure no».
Contrari a questo contratto triennale, ma per motivi completamente opposti, da una parte il Pd e Busto al Centro che trovano incomprensibile la scelta di andare avanti di tre anni in tre anni, dall’altra il Movimento 5 Stelle che, se potesse, chiuderebbe l’impianto domani mattina.
Lo scavalcamento della linea del sindaco si era già verificato in occasione dell’allungamento della vita dell’impianto al 2027 che Antonelli avrebbe voluto si votasse senza nessuna modifica al testo iniziale: anche in quel caso si arrabbiò molto per la mediazione che scaturì dal dialogo tra Lega e Forza Italia che fece introdurre la possibilità di chiudere l’impianto anche prima qualora le condizioni del bilancio lo avessero permesso.
Dall’ultima seduta pre-natalizia del consiglio, infine, è emersa una buona notizia da Agesp Attività Strumentali, il ramo della holding che da sempre fa più fatica a causa delle attività poco remunerative che incorpora: il 2018 potrebbe chiudersi con un bilancio in pareggio se non addirittura in leggero attivo. Il 2017 si era chiuso con una perdita di 267 mila euro. Per quanto riguarda la nomina del nuovo presidente della società, invece, il sindaco ha bollato come fake news i nomi circolati nei giorni scorsi (in primis quello dell’ex-consigliere comunale leghista Raimondi) e ha annunciato la preparazione di un bando per la nomina.
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