Arriva un centro culturale islamico, sui social si scatena la polemica

Il sindaco Dino Busti prova a tranquillizzare chi si sta agitando, con alcune doverose puntualizzazioni

Generico 2018

A Marchirolo c’è un po’ di bufera. O meglio, sui social network che parlano di Marchirolo c’è un po’ di bufera.

Il motivo è spiegato con l’acquisto da parte di una associazione culturale islamica, la Acif, di un locale in via Valleggia, dove qualche tempo fa c’era un negozio di musicassette chiuso da anni. La notizia ha fatto il giro dei gruppi Facebook del paese, con toni accesi e spesso sopra le righe.

Il sindaco Dino Busti prova a tranquillizzare chi si sta agitando, con alcune doverose puntualizzazioni: «La questione è semplice: un privato ha venduto il locale ad un altro privato, residente in Svizzera, che ha poi iscritto all’albo comunale regolarmente un’associazione culturale, con tutti i passaggi legali richiesti. La finalità è quella di creare un centro culturale islamico, con obiettivo principale l’insegnamento della lingua italiana, come risulta dallo statuto. Hanno presentato i documenti per la ristrutturazione e fuori dal locale ci sono i cartelli, come per tutti gli altri cittadini che fanno lavori. Il locale è grande 25/30 metri quadrati compreso il bagno, stando ai regolamenti ci potranno entrare 18/20 persone, massimo 25, credo (saranno valutazioni da fare dopo la fine dei lavori di ristrutturazione e messa a norma). Non una folla oceanica, insomma – commenta Busti -. Mi fa specie che in tanti si agitino in questa maniera, con toni e accuse che istigano alla violenza e sono passibili di denunce: ho la sensazione che in molti usino i social come una volta si usava la discussione tra ubriachi al bar. Da me in Comune però non è arrivato nessuno a chiedere nulla. In paese, come in Italia, ci sono ben altri problemi più gravi, ma si perde tempo per queste cose. Io posso rassicurare tutti: siamo per la libertà, ma vigileremo, in modo che le leggi siano rispettate. Anche volendolo, non potremmo impedire un bel niente, la libertà di associazione è sancita dagli articoli 3 e 19 della Costituzione, nemmeno se venisse il Presidente della Repubblica potrebbe impedire la creazione di un’associazione del genere. A Marchirolo abbiamo altre due comunità religiose da quarant’anni almeno, gli Uomini Nuovi e gli Evangelici, ma credo che in pochi se ne siano accorti. Ricordo un anno e mezzo fa circa quando arrivarono 7 mamme e 5 minori, ospitati sul nostro territorio comunale a Casa Margherita: polemiche e paure che si sono spente col tempo e con la convivenza civile e democratica. Non credo che l’arrivo di questa associazione debba essere considerata un problema».

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Dicembre 2018
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