Tempi cronometrati e cerimoniale istituzionale: come si organizza un funerale di Stato
La consapevolezza della città sull’importanza di questa giornata era chiara fin dai primi momenti che hanno seguito la scomparsa dell’onorevole Giuseppe Zamberletti
Quando si partecipa ad un funerale si bada al raccoglimento, alla commozione e al ricordo del defunto, come giusto che sia, ma nel caso della cerimonia di Stato per l’onorevole Giuseppe Zamberletti è giusto raccontare che dietro le quinte si è mossa anche una macchina organizzativa che ha fatto un lavoro straordinario in poco più di 24 ore.
La consapevolezza della città sull’importanza di questa giornata era chiara fin dai primi momenti che hanno seguito la scomparsa dell’onorevole, tanto che immediatamente, già durante il weekend, il sindaco Davide Galimberti ha mobilitato la macchina comunale.
«Sono state moltissime le riunioni operative per la gestione di questa giornata – spiegano da palazzo Estense – e molto si deve al personale Comunale che ha avuto la capacità di diventare operativa fin da subito».
Dirigenti, funzionari, Giunta comunale e polizia locale da un lato e l’agenzia di pompe funebri sono stati i primi a cominciare il lavoro di preparazione logistica per il giorno della cerimonia. Questo fino all’ufficializzazione del funerale di Stato, arrivata domenica, che ha allargato al massimo livello la macchina organizzativa.
A fianco degli enti già coinvolti sono intervenuti la Prefettura, la Questura, il dipartimento nazionale della protezione civile e, soprattutto, il cerimoniale della Presidenza della Repubblica e del Governo italiano vista la presenza del Presidente Mattarella e del premier Conte.
Nella foto sopra la responsabile del settore protezione civile della provincia di Varese Maria Laura Zorzit che con tutto il settore fin da domenica ha partecipato a tutte le operazione di coordinamento dei volontari provinciali insieme al dipartimento di Roma.
«Devo ammettere che è stato il funerale più importante che abbiamo fatto – spiega Renzo Oldani, titolare dell’agenzia di pompe funebri che si è occupata della cerimonia – e il fatto che sia andato tutto bene è una grande soddisfazione. In questo caso, come sempre avviene, tutta la cura possibile è stata rivolta innanzitutto alla famiglia e alle loro esigenze ma è evidente che erano molte altre le complessità di questa giornata, a partire dal rapporto con il cerimoniale delle più alte cariche dello Stato. Un piccolo esempio è che ho dovuto cronometrare di persona il percorso del corteo funebre per coordinare nel dettaglio i tempi con l’arrivo del Presidente Mattarella in basilica».
Per Oldani non è il primo funerale di Stato: «ricordo ancora quello del generale Galvaligi ucciso negli anni ‘80 dalle brigate Rosse – spiega -. Quell’esperienza è stata molto utile oggi a distanza di tanti anni. La più grande soddisfazione è stata quella di aver ricevuto i complimenti da Guido Bertolaso e la richiesta del presidente della Repubblica di ricevere un libro che raccontasse della Basilica di San Vittore, glielo porterò personalmente a Roma».
A coordinare tutti gli intervenuti, tra i quali volontari arrivati da tutta Italia e gruppi di protezione civile, vigili del fuoco, forze di intervento e forze dell’ordine, la Prefettura di Varese che insieme alla Questura ha tutelato soprattutto l’ordine pubblico e le richieste del protocollo di sicurezza imposte dalla presenza delle più importanti cariche istituzionali.
Altrettanto impegnativo il coordinamento per la cerimonia religiosa se si pensa che a celebrare il funerale c’erano l’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, il prevosto monsignor Luigi Panighetti, il vicario per il laicato e la cultura della diocesi di Trieste monsignor Ettore Malnati, il rettore dei salesiani di Varese don Claudio Ghisolfi, il decano di Varese don Mauro Barlassina, il responsabile della Comunità Pastorale beato Samuele Marzorati don Carlo Garavaglia, il cappellano provinciale della polizia di Stato don Giorgio Spada, il vicario di Santa Maria del Monte don Agostino Ferrario, il vicario della comunità pastorale Maria Madre Immacolata, già parroco di Velate don Adriano Sandri oltre a monsignor Claudio Fontana, Maestro delle cerimonie del Duomo di Milano.
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