Deducibilità fiscale delle rette per le case di riposo: “Una scelta obbligata”
L'assessore regionale al Welfare Gallera replica alle accuse mosse dal consigliere del PD che aveva denunciato la decisione di togliere la possibilità di detrarre questi costi
Dopo le critiche mosse dal consigliere del PD Samuele Astuti, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera interviene sulla questione della deducibilità fiscale delle rette per case di riposo e centri per disabili: «La deducibilità fiscale delle rette sostenute per la permanenza nelle strutture socio sanitarie residenziali sarà possibile fino al 58% delle spese sostenute.
Una quota nettamente superiore rispetto a quanto Regione Lombardia sarebbe costretta ad attuare seguendo una letterale applicazione della normativa nazionale» ha spiegato l’assessore che presenterà in Giunta nei prossimi giorni un provvedimento specifico.
DEDUCIBILITÀ, IL SISTEMA PRECEDENTE – Le determinazioni precedenti in materia di deducibilità fiscale delle rette delle RSA erano state disposte attraverso la Delibera della Giunta regionale 26316 del 1997 e si basavano sulle Linee Guida del Ministero della Salute 1/1994, le quali contemplavano una metodologia forfettaria di conteggio degli oneri socio sanitari rispetto a quelli di carattere alberghiero (vitto e alloggio).
Successivamente, però, due Decreti del Presidente del Consiglio del Consiglio dei Ministri (del novembre 2001 e aprile 2004), specificati e chiariti con una nota del Ministero della Salute del 2014, intervenivano sulla materia considerando superata la precedente ripartizione delle spese da condurre a deducibilità.
«Purtroppo, in conseguenza a questi ripetuti dettati normativi, anche Regione Lombardia – spiega l’assessore Gallera – è stata richiamata ad allineare il proprio sistema delle detrazioni in modo perentorio».
LA NUOVA PROPOSTA – L’assessore Gallera, al fine di ridurre l’impatto normativo derivante dai provvedimenti nazionali sulle famiglie e sugli ospiti delle RSA, ha attivato una task force specifica della Direzione Generale, arrivando all’elaborazione di una nuova proposta meno penalizzante.
«L’ambito delle spese certificate e indicate come detraibili – spiega Gallera – può essere esteso all’assistenza infermieristica riabilitativa e all’operato di terapisti, educatori ed animatori. Un’azione, questa, intesa quale beneficio alla persona e, di conseguenza, valorizzata anche in termini fiscali».
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