“La droga non è buona”: dopo le proteste le coltellate in faccia

Sfregio permanente all’acquirente di fumo insoddisfatto per la qualità del prodotto acquistato: “Lesioni gravissime"

Avarie

Il fumo comprato non era buono, e rivoleva i soldi, invece gli sono tornate due coltellate in faccia che l’hanno sfregiato in maniera permanente.

Per questo un venticinquenne è a processo per lesioni gravissime, porto abusivo d’armi ed esercizio abusivo delle proprie ragioni.
I fatti si riferiscono a quanto avvenuto l’8 ottobre 2015.

Il compratore, residente a Inarzo, classe 1971 si era rifornito dal pusher di Cazzago Brabbia allora ventenne che gli aveva venduto 40 euro di fumo.

Non soddisfatto del prodotto l’acquirente protestò: “Ma cosa mi hai venduto, sta roba fa schifo”, e pretese un chiarimento di persona.

Incontro che avvenne, ma, secondo il difensore della vittima, l’avvocato Cristiano Cunati, “non appena scesi dall’auto l’imputato colpì il suo cliente con due rapidi fendenti portati alla guancia e alla mascella con un grosso coltello da cucina”.
L’uomo, ferito, chiama aiuto e gli amici lo portano al pronto soccorso: vengono allertate le forze dell’ordine e stesa una denuncia, nel frattempo il ferito viene suturato con una prognosi di 30 giorni.

I segni sul volto sono ancora oggi ben visibili: “Il danno è permanente” ha concluso l’avvocato.

Oggi sono stati sentiti un agente della polizia di stato che andò in pronto soccorso e il carabiniere che stese la denuncia, riportando all’interno del documento anche i contenuti di numerosi messaggi provenienti alla vittima al suo profilo social e sullo smartphone che hanno avuto attinenza con la vicenda.

L’imputato verrà sentito il prossimo 26 marzo, quando le parti discuteranno prima della sentenza.

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Pubblicato il 19 Marzo 2019
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