“La riqualificazione dei centri storici? Non sia uno stravolgimento”
L'opposizione sottolinea la modifica, nella Variante al Pgt, della tutela delle facciate degli edifici storici. Dubbi anche sull'inserimento di funzioni diverse nelle stesse aree
Riqualificazione sì, ma senza perdere l’aspetto complessivo dei centri storici, frutto di secoli di trasformazione urbana. È la richiesta che viene dal Partito Democratico in vista della Variante al Piano di Governo del Territorio (Pgt).
«Una riqualificazione dei centri storici ci vuole, non siamo certo contrari» premette il consigliere comunale Pd. «Occorre però che l’amministrazione ci vada cauta, perché l’unico scopo vero deve essere la riqualificazione: non deve essere la versione nei centri storici dell’outlet urbanistico». L’outlet urbanistico è l’espressione che Lauricella ha usato in consiglio per definire il Pgt che nascerebbe con la Variante adottata a fine febbraio, in cui i vincoli – sostiene l’esponente dem – vengono allentati.
La prima preoccupazione riguarderebbe appunto i centri storici. «La liberalizzazione qui può significare anche demolizione e ricostruzione, possibilità di arretramento della cortina, come sarà possibile fare in via Mazzini, per esempio. Invitiamo l’amministrazione ad agire in modo che la riqualificazione non corrisponda a stravolgimento dell’aspetto urbano». La preoccupazione è che l’effetto complessivo sia quello di un cambio del paesaggio urbano, perdendo le quinte di palazzi – di diverse epoche – che caratterizzano ancora oggi almeno una parte delle strade del centro. Una dinamica che si è vista negli anni Duemila in alcuni rioni (ad esempio con la perdita di alcune corti a Cedrate) e a cui si contrappongono interventi invece già avviati anche in centro città e che prevedono la tutela dei fabbricati storici (come in piazza Garibaldi/via Verdi o in via Manzoni).
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«Tutta la classificazione dei fronti stradali è cambiata: il livello di protezione delle facciate è decisamente diminuito. Quando viene contestata questa mancanza di tutele, la maggioranza ribatte che “ci penserà la Commissione Paesaggio”. C’è una tendenza a rinviare ad ulteriori organismi, senza alcuna garanzia».
Carmelo Lauricella, consigliere comunale PdAltro aspetto che preoccupa nelle file dell’opposizione è «la “contaminazione” delle destinazioni»: «in molte aree la Variante prevede una serie di mix, consentendo d’inserire funzioni molto diverse in ogni singola area. Così ad esempio avviene nelle aree di via Cantoni, di via Mastalli, di Largo De Gasperi: anche l’inserimento del commerciale non ha nessun senso». Ulteriore elemento critico, secondo i dem, sta nel fatto che «ogni valutazione dell’impatto viabilistico viene rinviata in seguito, senza analizzare il contesto nel suo complesso».
Per Lauricella l’approccio della Variante è sbilanciato a favore degli operatori, mentre non garantisce nel complesso l’interesse pubblico, che non è solo dell’ente Comune ma dell’intera città: «Attrarre l’investitore va bene, ma in un rapporto in cui ognuna delle due parti ottiene un guadagno, il pubblico e il privato. Qui la parte pubblica sembra mettersi solo a disposizione».
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