Lavorare da casa? È più salutare
Secondo un'indagine realizzata dall'Osservatorio di reale Mutua, i lavoratori varesini ritengono lo smart working più salutare ed efficace

Ai varesini piace lo “smartworking”. Lo afferma una ricerca condotta dall’Osservatorio di Reale Mutua che ha realizzato un’indagine su un campione rappresentativo dei lavoratori varesini per quote d’età, sesso ed area.
Il 74% degli intervistati preferisce lavorare da casa : laddove applicabile, riduce lo stress (36%), permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (22%) e dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (16%).
In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di oltre un abitante di Varese su due (56%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la postura (22%) e la sedentarietà (15%), mentre solo il 7% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vista.
In un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un’attività più fisica, invece, i fattori che incidono maggiormente sulla salute sono il contatto, o l’esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (27%), così come i pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi (27%), seguiti dall’eventualità di cadute e infortuni (25%).
Ma che cosa porta ad “ammalarsi” di lavoro? Per oltre un varesino su due (53%), la prima causa è rappresentata dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi, seguite dalla sottovalutazione dei rischi (51%) e dall‘inadeguatezza dell’ambiente di lavoro (31%). Per un ulteriore 9%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore.
L’azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. I varesini hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (55%), una polizza sanitaria (33%), ma anche incontri con uno psicologo del lavoro (16%) e la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (15%).
In fabbrica, invece, il datore, secondo gli intervistati, deve garantire il rispetto delle normative (78%), fornire strumenti e dispositivi di lavoro idonei ai dipendenti (73%) e mettere a disposizione check up mirati per il controllo e la prevenzione di possibili patologie (45%).
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.