L’ex sindaca Graziella Giacon condannata per diffamazione
I fatti risalgono al 2012: giovedì 14 febbraio scorso il tribunale di Novara ha condannato, in primo grado, l’ex sindaca Graziella Giacon per diffamazione nei confronti dell’attuale assessore Enrico Rodari
L’ex sindaca Graziella Giacon è stata condannata per diffamazione, per fatti risalenti al 2012 quando scrisse un articolo sul periodico comunale, oggi ritenuto diffamatorio nei confronti dell’assessore Enrico Rodari. La nota è stata diffusa dal Circolo del PD di Laveno Mombello che spiega: “Giovedì 14 febbraio scorso il tribunale di Novara ha condannato, in primo grado, l’ex sindaca Graziella Giacon per diffamazione nei confronti dell’attuale assessore Enrico Rodari”.
“La sindaca – continua la nota stampa – è stata condannata alla pena della multa, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento dei danni causati all’assessore; come dovrebbe essere noto, i fatti risalgono al 2012. In un articolo sul periodico comunale ‘L’Informatore-Cronache nostre la signora Giacon, allora sindaco, esprimeva giudizi e dichiarazioni che sono stati ritenuti lesivi e diffamatori della dignità personale di Rodari”.
“La Procura della Repubblica di Novara, competente per via del fatto che ‘L’informatore’, in quel periodo, era stampato da una società piemontese, emetteva decreto di citazione a giudizio avanti il Tribunale di Novara nei confronti dell’ex sindaca, difesa dall’avvocato Roberto Cota, già presidente leghista della Regione Piemonte. Ad esito di un articolato dibattimento con l’esame di molti testimoni, la sentenza rende giustizia all’assessore Rodari continua il Pd lavenese -: l’ex sindaca è stata dichiarata colpevole del reato di diffamazione”.
Le motivazioni, invece, saranno depositate nel termine di novanta giorni. Nel frattempo i piddini lavenesi attendono che “la consigliera Giacon attui decisioni politiche conseguenti alla sentenza, in quanto è da ritenersi non compatibile il suo attuale ruolo di capogruppo del centrodestra in onsiglio comunale, assumendosi pubblicamente le proprie responsabilità e lasciando ogni incarico, presente e futuro”. Il Pd di Laveno, infine, invita l’amministrazione Ielmini a valutare quali iniziative debba o voglia assumere riguardo al fatto che il reato di diffamazione è avvenuto sul periodico di proprietà del Comune.
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