Oltre la scuola e l’oratorio, il Gagarin è una base sicura per gli adolescenti
Grazie al progetto Rifr@zioni il circolo bustocco è diventato, per due pomeriggi alla settimana, il ritrova di una 50ina di ragazzi tolti alla strada: "Sono il nostro futuro"
Nel salone dei concerti del circolo Gagarin il mercoledì pomeriggio regna un’allegra confusione tra urla, risate, richieste di ogni tipo, rumori di pallina che schizza nel calciobalilla.
Sono i 12enni del progetto Rifr@zioni che, insieme all’operatore della cooperativa, passano alcune ore alla settimana all’interno del locale che di sera si popola di ragazzi dai 18 anni in su. Ci racconta l’operatore della cooperativa Elaborando: «Oggi abbiamo chiarito, forse definitivamente, le incomprensioni che avevano separato due ragazzi che fino a poco tempo fa erano amici e che ultimamente non riuscivano più a sopportarsi».
Il numero dei partecipanti a questi pomeriggi insieme è aumentato col tempo: «I genitori hanno capito quello che facciamo qui e li mandano senza problemi. I ragazzi qui possono giocare insieme, parlare insieme e occupare uno spazio che non è loro ma che è a loro disposizione. Non è poco perchè oltre alla scuola e agli oratori non ci sono spazi pubblici dove possono esprimersi» – racconta Sergio Ceriotti di Elaborando.
Il progetto per la prevenzione di devianza e disagio giovanile Rifr@zioni, lanciato lo scorso autunno dall’assessore ai Servizi Sociali Miriam Arabini, è arrivato alla metà della sua opera ed è tempo di tracciare un primo bilancio dell’esperienza. All’interno del circolo Gagarin si svolge la parte post-scolastica di questo progetto.
In due pomeriggi a settimana, uno riservato ai preadolescenti e uno agli adolescenti, negli spazi messi a disposizione dal Circolo i ragazzi ritrovano un modo di stare insieme che, sempre più spesso, è oscurato dall’interazione digitale o da quella unidirezionale che sperimentano a scuola.
“Come Circolo – dichiara il presidente Francesco Tosi – siamo molto contenti di poter ospitare questo progetto, che coinvolge una fascia d’età per forza di cose fuori dal nostro “target”. È bello che i ragazzi possano pensare che questo spazio sia anche loro”.
Per ora i pomeriggi coinvolgono una ventina di ragazzi di seconda media, età indicata come critica dagli organizzatori del progetto, nella quale inizia la transizione bambino-ragazzo e circa 30 adolescenti.
Nei preadolescenti l’attività principale è il gioco, seguito dal partecipare a laboratori di varia natura e confrontarsi con educatori e coetanei su emozioni ed esperienze vissute nel tempo, così come sulle “norme” che regolano il loro stare insieme.
Per quanto riguarda invece gli adolescenti, si tratta di una trentina di ragazzi provenienti soprattutto dal liceo artistico Candiani che si concentrano su progetti di creatività: stanno sviluppando il logo di Rifrazioni da appendere nello spazio del Gagarin, e partecipano a dibattiti sulle più svariate tematiche.
Uno dei momenti creativi più apprezzato è stato il laboratorio di song-writing con il rapper Kaso e confrontarsi con educatori e coetanei su emozioni ed esperienze vissute nel tempo, così come sulle “norme” che regolano il loro stare insieme. «Facendo questa esperienza ho scoperto che posso fare ed essere di più di quello che faccio e sono. Questo laboratorio mi ha permesso di raccontarmi e di scoprire delle cose su me stesso». Così un ragazzo racconta la sua esperienza del laboratorio “Rime&Beats” da poco concluso, attraverso la pagina Instagram aperta per raccontare il progetto.
Concludono i responsabili del progetto: “L’importate- spiegano gli educatori- è dare delle basi sicure a questi ragazzi, adulti che facciano da caregiver con i quali si possano aprire e confrontare rispetto a ogni dimensione delle loro esistenza”.
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