
Meraviglie e aneddoti dell’Isola Bella al museo di storia locale
Una domenica dedicata ai giardini della proprietà Borromeo guidati dalle studiose Vitaliana Del Sole e Antonella Coccetti

Una domenica dedicata a “I Giardini dell’Isola Bella” con l’incontro organizzato al Museo di storia locale di Taino. A raccontare al pubblico una delle località più caratteristiche del Lago Maggiore sono state due esperte di botanica e paesaggio, Vitaliana Del Sole e Antonella Coccetti, relatrici della conferenza moderata dalla professoressa Laura Tirelli.

«Il nostro territorio possiede una meraviglia unica al mondo: l’Isola Bella – ha spiegato Del Sole -. Il merito è della famiglia Borromeo che da sempre impegnata a valorizzare sia il giardino che il palazzo». L’esperta ha ripercorso le origini della famiglia Borromeo, «nativi di Roma ma obbligati ad allontanarsi dall’allora Stato pontificio nel tardo Medio Evo a causa del conflitto tra guelfi e ghibellini». «Bon-romeo – ha raccontato – significa appunto buon camminatore, questo perché dovettero emigrare in quanto ghibellini. Dopo essersi spostati in Toscana tra Pisa e Firenze, giunsero nell’Italia settentrionale dove nel 1439 Vitaliano Borromeo fu nominato da Filippo Maria Visconti tesoriere del Ducato di Milano e, sei anni dopo, conte di Arona. È in quel periodo che comprò per 1800 lire imperiali quasi mille chilometri quadrati sul Lago Maggiore col fine di costruire il palazzo, anche se quest’ultimo fu realizzato soltanto nel 1652 per volontà degli eredi Carlo III e suo figlio Vitaliano VI. Questa volontà è proseguita fino ai nostri giorni con Vitaliano XI il quale, anche grazie all’esperto Gianfranco Giustina, continua l’opera della famiglia Borromeo».
Ad Antonella Coccetti il compito di presentare più nel dettaglio le bellezze dell’Isola. Attraverso un percorso fotografico è stato possibile seguire una sorta di tour dei giardini e delle stanze del palazzo, colme di storie e aneddoti fra cui il Teatro Massimo, realizzato in pieno stile barocco, il letto di Napoleone, l’esotico Giardino della Canfora, detto anche giardino olandese per vie delle specie coltivate e importate dai commercianti dei Paesi Bassi, fino alla terrazza dove è possibile vedere il Lago Maggiore a 360 gradi: da Laveno ad Angera.
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