I centri agricoli si possono trasformare in centri ippici
Lo ha stabilito la legge di semplificazione, approvata dal Consiglio regionale. in Lombardia sono 335 le società equestri presenti su 1.787 a livello nazionale
In base alla legge di semplificazione, approvata dal Consiglio regionale, in Lombardia ora sarà possibile trasformare gli edifici agricoli in centri ippici. Una vera e propria rivoluzione per il mondo equestre e per tutte le attività legate all’utilizzo dei cavalli. «Prima, di fatto – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi – per poter realizzare un centro ippico nella nostra regione era necessaria
una specifica area di destinazione nel piano di governo del territorio».
Ora invece sarà possibile adeguare le strutture già esistenti in aree agricole. Con questa modifica alla legge regionale, secondo l’assessore, si avrà un doppio beneficio: da un lato si semplificherà la vita a chi vuole investire in questo settore, dall’altro si darà un’ulteriore possibilità di riconversione degli stabili rurali che magari risultano in stato di abbandono».
PIÙ FACILE ORA FAR NASCERE ATTIVITÀ
La modifica si è resa necessaria perché l’attività dei centri ippici non è per legge considerata attività agricola. «C’era un vulnus normativo che – aggiunge l’assessore al Territorio e protezione civile di Regione Lombardia – siamo andati a colmare. Abbiamo ricevuto diverse sollecitazioni sia dal mondo equestre che dai proprietari agricoli. Sarà più semplice dunque far nascere associazioni sportive e attività legate all’allevamento dei cavalli».
SOCIETÀ EQUESTRI IN REGIONE
Secondo i dati della Federazione Italiana Sport Equestri (dati 2018) in Lombardia sono 335 le società equestri presenti su 1.787 a livello nazionale, con un totale di 22.830 tesserati (111.731 nazionale) e 21.470 atleti (104.036 nazionale). «Abbiamo il primato nazionale. L’attivitàippica è una tradizione in Lombardia. Vogliamo far crescere ulteriormente questo settore e sviluppare l’interazione con il mondo agricolo» concludono i due assessori.
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