Luca Marsico: “Il mio incarico è regolare e ho le competenze”
L'ex consigliere regionale di Forza Italia e socio nello studio legale del presidente Fontana raconta la sua versione di quanto emerso dalle indagini della magistratura che ha portato all'arresto di numerosi politici

“Io non ho mai chiesto niente a Caianiello. Che lui si erga a mio paladino mi fa sorridere”. Luca Marsico risponde senza problemi alle nostre domande per chiarire la sua posizione e quanto emerso dalle indagini della magistratura che ha portato all’arresto di numerosi politici.
“Con Caianiello non ho più rapporti da tempo – spiega Marsico -. L’ultima volta che l’ho visto è successo per caso ed ero molto arrabbiato con lui. Di fatto mi aveva tradito comportandosi malissimo nei miei confronti. Ricordo la discussione e il mio rammarico aggravato dal fatto che lui aveva avuto il coraggio di negare quanto successo durante la campagna elettorale per le regionali”.
Luca Marsico arrivava da una legislatura come consigliere regionale e ottenne meno preferenze del collega di partito Palumbo. Nino Caianiello e parte di Forza Italia avevano spostato i propri voti sul candidato di Cassano Magnago decretando così l’esclusione dal Pirellone di Marsico.
“Ho letto le carte dell’indagine e devo dire che sono sempre più convinto delle mie scelte di uscire da Forza Italia. In tutta la mia attività non ho mai dato niente a Caianiello e questo forse è stato il prezzo della mia esclusione. In ogni caso meglio così perché con quel sistema io non voglio avere a che fare. Ho una professione a cui tengo e anche una mia moralità. Tante cose che dice Caianiello su di me sono falsità e mi fa sorridere che dopo avermi pugnalato si erga a mio paladino. Bene ha fatto il presidente Fontana a non cedere alle richieste senza senso di quel personaggio”.
Resta il fatto che ora Fontana risulta indagato proprio a causa sua?
“Le cose si chiariranno presto perché io ho solo partecipato a un bando e sono entrato in quella commissione per le mie competenze e non per ragioni politiche o di amicizia. Ho sempre fatto le cose per bene e avevo i titoli per partecipare a quel bando. Fontana in tutta quella vicenda criminale è parte offesa e anche io non c’entro niente”
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Ma si potrebbe sapere quanti hanno partecipato al bando e capire con quale punteggio o criterio la scelta, guarda un po’, è caduta proprio sul socio dello Studio del Presidente della Regione.