A Varese e Busto Arsizio con Eolo arriva la fibra ottica, quella vera
La società di telecomunicazioni presieduta da Luca Spada garantisce fibra ottica al 100 per cento. Le unità immobiliari interessate saranno 16 mila a Busto Arsizio e 9 mila nel capoluogo
Si dice che le idee imprenditoriali nate nei garage facciano più strada delle auto. Nel caso di Luca Spada, fondatore e presidente di Eolo, internet provider con sede a Busto Arsizio, la strada percorsa negli ultimi 15 anni è stata veramente tanta. Dopo aver dichiarato guerra al digital divide, diventando leader del fixed wireless, l’azienda di Spada ha annunciato che a Varese e Busto Arsizio garantirà la fibra ottica fin dentro casa. «Addio rame. Benvenuta fibra» è lo slogan che potranno scandire 16mila famiglie a Busto Arsizio e 9mila a Varese, tante sono le unità immobiliari dove arriverà il servizio. Numeri che, a detta del presidente di Eolo, saranno raddoppiati nel giro di pochi mesi.
Le abitazioni cablate all’interno potranno disporre di una tecnologia fino a 1 Giga di velocità, il che significa potersi godere con un’ottima definizione i contenuti offerti per esempio da Netflix o Dazn.
«In tutti questi anni – spiega Luca spada – c’è stata molta confusione intorno alla fibra ottica che veniva venduta dagli operatori come tale anche se non lo era al 100 per cento, perché nell’ultima parte, cioè all’interno dell’abitazione, arrivava un vecchio cavo di rame che comportava un decadimento significativo delle performance. Inoltre possiamo raggiungere il cuore di territori che, a causa di impedimenti urbanistici, come la presenza di palazzi, non si possono connettere con il wireless».
L’obiettivo di Eolo non sono le metropoli, dove un’offerta adeguata esiste, ma le città di piccole e medie dimensioni. Un’attenzione ai territori che l’azienda di Busto Arsizio ha già declinato nel progetto “Eolo missione comune“, con il quale donerà un milione di euro all’anno per tre anni a 300 piccoli comuni con meno di 5mila abitanti in Italia, selezionati tramite una piattaforma partecipativa, per bloccare il fenomeno dello spopolamento e favorire la digitalizzazione.
La cablatura effettuata nelle due città da Open Fiber spa, società di telecomunicazioni italiana partecipata pariteticamente da Enel spa e Cassa depositi e prestiti, garantirà che il gigabit venduto dagli operatori sarà reale e non solo sulla carta come accadeva fino a oggi. Per il consumatore finale e per le aziende che acquisteranno il servizio sarà una effe di colore verde l’inequivocabile bollino che certificherà e garantirà la presenza di fibra ottica al cento per cento, sul cui rispetto vigilerà l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Eolo non avrà l’esclusiva ma tutti gli operatori potranno acquistare l’infrastruttura da Open Fiber che per cablare la Penisola ha fatto un investimento di oltre tre miliardi di euro, comprese le zone a fallimento di mercato.
Eolo venderà la fibra ottica al consumatore finale a 34,90 euro al mese, un costo apparentemente caro se si conta che oggi quella “fasulla” viene venduta a 20 euro, ma un prezzo più che ragionevole e accessibile ai più se si considera la qualità del servizio garantita nel tempo. Ogni anno infatti l’utilizzo di banda aumenta dell’80 per cento e la fibra ottica consente una scalabilità duratura ed efficace.
Per le imprese l’offerta di Eolo verrà fatta nei prossimi mesi. Un servizio molto atteso per quella che Riccardo Comerio, presidente dell’Unione industriali della provincia di Varese, ha già ribattezzato come «La nostra Pedemontana digitale».
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