Un calcio alla gola per questioni di vicinato

Sentita in aula la persona offesa e la moglie oltre al maresciallo dei carabinieri intervenuto

carabinieri

Alla fine il processo per il litigio finito con una persona in coma in Valcuvia il 27 febbraio 2017 sta arrivando alle battute finali.

Questa mattina in aula sono stati sentiti la parte offesa, la moglie e il maresciallo dei carabinieri chiamato dopo l’aggressione.

«Si è trattato di una ricostruzione di ciò che avvenne quel giorno, quando il mio assistito dopo diversi trascorsi legati a pessimi rapporti di vicinato, andò a chiedere conto di alcuni atteggiamenti che riteneva negativi per la propria attività economica, un ristorante pizzeria», spiega l’avvocato Corrado Viazzo, difensore dell’uomo finito in ospedale per quaranta giorni con lesioni alla trachea.

«Quel giorno, per tutta risposta ricevette un calcio alla gola dall’imputato seduto a bordo di un piccolo escavatore».

Vennero chiamati i soccorsi e i carabinieri, anche in questo caso il comandante della stazione di Cuvio ha deposto di fronte al giudice.

Il processo per lesioni gravi proseguirà il prossimo 18 novembre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2019
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