Più tombe nel paese dei 10 cimiteri, «lo chiedono i vivi»
Duecentomila euro di investimento per ossari e loculi. «Non è un problema di spazi: i residenti vogliono la sepoltura con vista lago»
Ma come: 200 mila euro di investimenti nel paese che ha 10 cimiteri?
«Già, vantiamo questo record italiano», spiega il sindaco Fabio Passera che annuncia la spesa, «e la richiesta paradossalmente non riguarda solo le esigenze di spazio legata alle tumulazioni, ma in un certo verso l’attaccamento al campanile, e quindi alle tradizioni, al territorio, che è un pallino nei pensieri dei miei concittadini» (anche nel momento dell’ultimo, dei pensieri, verrebbe da aggiungere).
Sì, non è verificato, ma possiamo fidarci delle parole del sindaco: Maccagno con Pino e Veddasca vanta un certo record di densità di cimiteri per abitanti: 2600 residenti e dieci campisanti, frutto di accorpamenti amministrativi risalenti a due momenti storici di questo paese (immagine di repertorio).
Il primo riguarda la fatidica data del 1928, quando Maccagno e Veddasca diventarono Comuni.
In particolare Maccagno diventò identità amministrativa a sè stante attraverso la fusione tra Maccagno Superiore, Maccagno Inferiore, Campagnano, Musignano e Garabiolo.
Veddasca divenne municipio calamitando Cadero con Graglio, Armio, Lozzo, Biegno.
Beninteso: ognuna di queste località – 9 – aveva il suo cimitero.
E ora si arriva al 2014, quando un procedimento amministrativo decretò la fusione fra Maccagno, Veddasca e Pino; quest’ultimo paese, Paradiso (e non è una battuta) con affaccio sul Maggiore, portò in dote, oltre che i vivi, anche i suoi morti. Risultato: un cimitero in più. Ecco in che modo Maccagno con Pino e Veddasca divenne il paese dei 10 cimiteri: 2600/10= un cimitero ogni 260 residenti, o giù di lì.
E, nonostante questo, si registra l’insorgere della necessità di altri spazi, segnalata da Passera con uno dei suoi consueti flash informativi sui social: «Dieci cimiteri sono un piccolo record. Eppure ognuno ha la sua ragione, ed ognuno di esso racconta storie di persone che hanno un attaccamento diverso. Oggi sostanzialmente consegniamo a Maccagno inferiore l’allargamento realizzato per ospitare nuovi loculi».
La spesa è di 200 mila euro per la realizzazione di 60 loculi e 70 ossari.
«Alla base di questa scelta – conferma il sindaco a metà fra lusinga e dovere di ruolo – ci sono esigenze squisitamente di campanile che si traducono nei desiderata di tanti cittadini che chiedono di voler essere seppelliti nel cimitero “di casa“. Basti pensare che c’è chi vuole stare al sole (proprio così ndr) e chi con la tomba rivolta a guardare il lago. Ed è un’esigenza sentitissima».
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